Recovery fund, Ue emette debito da 750 miliardi da restituire entro 2058

Arrivato l’ok: l’Ue emette debito da 750 miliardi. La commissione otterrà fondi previsti innalzando “temporaneamente” il tetto delle risorse proprie del bilancio comune al 2% del Pil Ue

Ue emette debito da 750 miliardi: è il giorno del recovery fund – meteoweek.com

Debito da 750 miliardi emesso dall’Ue, con la Commissione che otterrà questa cifra innalzando “temporaneamente” il tetto delle risorse proprie del bilancio comune al 2% del Pil Ue. Di conseguenza andrà sui mercati a finanziarsi. E’ il giorno del Recovery Fund, che può valere tra i 500 e mille miliardi di euro, ma fortemente osteggiato dai governi del Nord cosiddetti frugali.

Una svolta necessaria per ripartire. Il debito così emesso dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058, attraverso il bilancio comune post 2027. Per reperire risorse Bruxelles propone di includere nuove risorse da tasse sulle emissioni, sulle grandi multinazionali, sulla plastica e web tax.

Indebitarsi oggi per sopravvivere, dunque, è giusto. Lo ripetono a più riprese le colonne portanti dell’economia europea. Christine Lagarde, presidente della Bce, si allinea e spazza via ogni pulsione rigorista. “Non siamo preoccupati al momento per i debiti dei paesi dell’Eurozona. E non ci sarà alcuna crisi dell’euro a causa dei debiti pubblici più alti, visto che i debiti stanno aumentando in tutto il mondo”. L’Europa finanziaria regge all’urto del coronavirus e della recessione da esso innescata”.

La suddivisione dei 750 miliardi

I 750 miliardi saranno investiti seguendo tre pilastri principali: il primo include la nuova ‘Recovery and Resilience Facility’ da 560 miliardi, distribuiti con sovvenzioni e prestiti. Potranno accedervi i Paesi che presenteranno un piano nazionale per la ripresa, basato sulle priorità identificate attraverso il Semestre europeo e in linea
con le priorità Ue sulla transizione ‘verde’.

Il secondo pilastro riguarda gli incentivi agli investimenti privati, che saranno garantiti attraverso il ‘Solvency Support Instrument’ da 31 miliardi, capaci di mobilitarne oltre 300; il rafforzamento dell’iniziativa InvestEU (costruita sulle basi del Piano Juncker), all’interno della quale sarà creata una ‘Strategic Investment Facility’ per mobilitare 150 miliardi d’investimenti partendo dai 15 miliardi di Next Generation EU.  Il terzo e ultimo pilastro propone invece la creazione di un nuovo programma europeo per la sanità chiamato ‘EU4Health’, con a disposizione 9,4 miliardi.

“Investimenti fondamentali, debito era unica strada”

“Le misure di bilancio vanno prese per rispondere alla crisi pandemica. Si può dire – prosegue Lagarde – che l’uso del debito non è solo raccomandato: è la cosa da fare”. La presidente Bce aggiunge. “Non sono particolarmente preoccupata, è una fase difficile sicuramente. Ma è anche una crisi che dobbiamo continuare a seguire con attenzione senza andare nel panico. Al momento non mi preoccupa”.

Christine Lagarde (presidente Bce)

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Investimenti, è la parola d’ordine, e non soluzioni tampone o forme di assistenzialismo. Un discorso che tocca in particolar modo anche l’Italia, che dovrà muoversi nella direzione indicata dall’Eurotower. “Quello che conta – aggiunge Lagarde – è come verrà speso questo extra debito. Se verrà speso per trasformare le nostre economie, per renderle più produttive, più digitali. E, secondo, se la nostra economia è trasformata in un modo da resistere al cambiamento climatico e per assicurare che rendiamo la crescita sostenibile, allora è un uso positivo che può dare grosse risposte”.

Infine, ammette. “La crisi da coronavirus sarà peggio di quella del 2009, più prettamente finanziaria. Probabilmente l’area euro subirà un calo tra l’8 e il 12%. Il Pil calerà di più che con la grande crisi finanziaria, i numeri dicono questo”.

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