Da club privato a nightclub, ragazze costrette alla prostituzione: 7 gli arresti

Sono sette gli arresti scattati questa mattina, ai danni dei coinvolti nel giro di prostituzione e violenza. L’operazione dei carabinieri è scattata dopo la denuncia di una delle ragazze vittime di abusi.

brianza prostituzione allo smeraldo di varedo
foto via Giornale di Lecco

Secondo quanto si apprende, sono sette le persone arrestate oggi dai carabinieri del reparto operativo di Saronno (Varese) con l’accusa di costringere giovani donne, di nazionalità italiana e albanese, alla prostituzione all’interno di un circolo privato di Varedo (in provincia di Monza e della Brianza), trasformato in realtà in un nightclub. L’organizzazione di questa rete, fatta di sfruttamento e violenza, era gestita da aguzzini anche loro di nazionalità italiana e albanese – gli stessi che sono stati bloccati questa mattina nelle loro abitazioni di Varese, Milano, Monza Brianza, Como, Lecco ed Alessandria.

Il blitz dei militari dell’Arma, coordinati dalla Procura di Monza, ha quindi messo in manette gli sfruttatori, ora finiti in carcere (uno solo è stato disposto ai domiciliari) con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. L’operazione è stata effettuata a seguito delle indagini partite con la denuncia di una ragazza vittima di violenza.

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Violenza e prostituzione in Brianza: da club privato a nightclub

Le indagini sono state avviate dopo la segnalazione e la denuncia di una delle ragazze finite nella trappola del nightclub, tratta in inganno dai suoi aguzzini che approfittavano delle difficoltà economiche delle ragazze offrendo loro un lavoro per poi costringerle a “vendersi”. Secondo quanto si apprende, la giovane che ha avuto il coraggio di denunciare quell’inferno è una giovane italiana residente nel varesotto.

La ragazza avrebbe chiesto aiuto proprio ai carabinieri della compagnia di Saronno, che sarebbero giunti presso la sua abitazione la stessa notte in cui la giovane ha raccontato di aver subito una brutta aggressione. La vittima, infatti, avrebbe raccontato in preda alla confusione di essere stata costretta ad assumere alcol e droghe, fino poi a subire violenze sessuali in quel nightclub.

Sono state proprio le sue dichiarazioni a permettere agli inquirenti di risalire allo  “Smeraldo” di Varedo, un presunto circolo privato trasformato in tutt’altro e di proprietà di Salvatore Patarino, il 72enne calabrese ritenuto promotore della rete di sfruttamento. Insieme a lui anche il figlio Franco e il 49enne Ezio Micieli, tutti residenti in provincia di Monza e Lecco. Ad aiutare gli aguzzini vi erano però anche la compagna di Franco, una 28 enne albanese a cui erano intestati conti correnti sui quali venivano fatti transitare i soldi frutto delle attività.

brianza prostituzione a varedo
foto via Prima Saronno

La vip room con vasca idromassaggio

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, il locale in cui si consumava il giro di prostituzione si trovava in un capannone nella periferia di Varedo, ed era organizzato come un club privato con ingresso riservato ai soli soci. L’interno era diviso in sale, privee e “vip room“, ovvero una sala con vasca idromassaggio dove le giovani attendevano i clienti.

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Sempre secondo quanto si apprende, il locale aveva una ribalta e un retroscena: nell’area principale i clienti consumavano cibo e/o bevande, mentre da un passaggio defilato, ricavato nel ristorante della medesima struttura, si arrivava nel retro, nella “vip room”: la stanza dove si consumavano i rapporti sessuali e i giri di prostituzione.

Durante il blitz dei carabinieri, l’attività era già aperta e in funzione, il tutto senza nemmeno rispettare le varie disposizioni e normative che il governo ha disposto per la prevenzione dei contagi da Covid-19. Finiti nel mirino dell’operazione anche i collaboratori che si occupavano della gestione del locale e che lavoravano come autisti privati per accompagnare le ragazze al night.

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