Vacanze all’estero? Sì, ma solo in alcuni Paesi: ecco quali

Alle soglie della riapertura delle frontiere dell’Italia, prevista per il 3 giugno, ecco una mappa di Paesi in cui potranno andare in vacanza gli italiani, dei Paesi del “sì condizionato” e dei Paesi che mantengono la chiusura delle frontiere nei confronti dell’Italia.

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(Foto di Lou Benoist, da Getty Images)

Il 3 giugno l’Italia intera riapre i battenti: cade l’obbligo di autocertificazione e quarantena preventiva per tutti i cittadini appartenenti all’area Schengen e dalla Gran Bretagna che vorranno entrare nel nostro Paese. Per tutti gli altri, invece, persiste l’obbligo di isolamento precauzionale fino al 15 giugno. Ma dove potranno recarsi gli italiani? Qui la questione si complica, perché alcuni Paesi dell’area Schengen sembrano non voler sciogliere le riserve nei confronti degli italiani. A questo punto le decisioni diventano eterogenee, tra chi impone ancora un no deciso nei confronti dell’Italia, chi apre senza condizioni e chi, invece, preferisce aprire a metà, con l’ingresso consentito agli italiani ma quarantena obbligatoria all’arrivo.

I Paesi del no

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(Foto di Louisa Gouliamaki, da Getty Images)

Tra coloro che hanno deciso di tenere le frontiere chiuse nei confronti dei cittadini italiani, c’è innanzitutto la Grecia. Venerdì scorso ha annunciato la lista dei 29 Stati a cui aprirà i confini dal 15 giugno. Una lista in cui appare, ad esempio, anche la Nuova Zelanda, ma in cui non c’è nessuna traccia dell’Italia. Tanto che, proprio nella giornata di ieri 30 maggio, la decisione sembra aver scatenato un moto di polemica da parte del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ha affermato: “Se qualcuno pensa di trattarci come un lazzaretto allora sappia che non resteremo immobili. La pazienza ha un limite”.

Ma la Grecia non è l’unica. Ci sono ben 22 altri Stati europei intenzionati a chiudere le porte ai turisti italiani. In cima alla lista c’è l’Austria: dal 15 giugno consentirà la libera circolazione senza controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenstein. L’Italia viene considerata, però, ancora un focolaio, e quindi resta fuori. Resta la speranza che la situazione possa cambiare, visto l’intenso scambio di questi giorni tra i Governi di Vienna e Roma per trovare un terreno comune. Anche Svizzera e Cipro mantengono le riserve nei confronti dell’Italia.

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Le altre nazioni in cui non potremo andare sono: Danimarca, Germania, Malta, Finlandia, Polonia, Romania, Ungheria, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Belgio, Bosnia, Polonia, Norvegia, Montenegro, Ucraina e Russia. Nel frattempo, però, Bruxelles si organizza e spinge per una linea comune che sia ispirata a criteri epidemiologici. Non si tratta di direttive vincolanti, ma di consigli e linee guida raccomandabili. Ma l’impegno della Commissione è grande, ed è possibile che nei prossimi giorni alcune nazioni (come la Germania) potrebbero rivalutare le proprie decisioni sulle frontiere.

Dove andare in vacanza?

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(Foto di Patrick Hertzog, da Getty Images)

Per fortuna, ci sono ancora mete accessibili agli italiani, e non di poco conto. Innanzitutto la Francia che dal 15 giugno abolirà i controlli alle frontiere. Per entrare sul territorio nazionale francese basterà un’autocertificazione di buona salute. Un’altra meta possibile potrebbe essere l’Olanda, che sembra aprire senza condizioni a tutti i cittadini Ue. Dal primo luglio promette anche una riapertura di campeggi e villaggi turistici. Apre anche il Portogallo, e sarebbe stato difficile non farlo: il turismo straniero rappresenta il 15% della sua produzione economica. Poi, la Spagna, che tra un mese revocherà la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori.

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Intanto, le compagnie aeree hanno in programma di riattivare dai primi di giugno i collegamenti con le mete più desiderate: Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca. La Turchia si accoda e, per l’occasione, il ministero della Cultura e del Turismo ha pubblicato un catalogo di istruzioni igieniche per la gestione di hotel, piscine e resort. Apre anche la Croazia agli italiani, dopo diversi tentennamenti, ma a condizione di presentare la prenotazione in albergo. Per quanto riguarda i Paesi baltici, la Lettonia sembra l’unica ad aver optato per una riapertura. Si accoda anche l’Albania, che riapre le porte dal primo giugno.

I Paesi del sì, ma a patto che…

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(Foto di Jeff J Mitchell, da Getty Images)

Infine, i Paesi che non chiudono i confini ma mantengono comunque le riserve, applicando, ad esempio la quarantena obbligatoria ai visitatori. Si tratta, ovviamente, di una linea scoraggiante per un viaggio di tipo turistico, riservata, probabilmente, a chi ha altri tipi di esigenze. Tra i Paesi che hanno adottato questa decisione spicca il Regno Unito: dall’8 giugno chiunque entrerà dall’estero dovrà restare in quarantena per due settimane. In caso di contravvenzione, arriva la multa salata: 1.000 sterline di sanzione.

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Stessa cosa per l’Irlanda, Bulgaria e Macedonia del Nord che però impongono la quarantena soltanto a chi proviene da nazioni a rischio. Come ad esempio l’Italia. Per quanto riguarda l’Islanda, è previsto un allentamento delle restrizioni a partire dal 15 giugno. Intanto, però, chi arriverà sul territorio islandese sarà sottoposto a quarantena. Ad ogni modo non è una soluzione che sembra accontentare il Governo, che sta già valutando di riaprire sulla base della presentazione di un tampone e a patto che il turista aderisca all’app di tracciamento.

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