Tragedia in volo, muoiono i nuotatori Fabio Lombini e Gioele Rossetti

Precipita un ultraleggero a Nettuno: a bordo due nuotatori, Gioele Rossetti e Fabio Lombini, di 23 e 22 anni. Nessun superstite.

Il luogo dello schianto, nei pressi di Nettuno

Grave incidente aereo a Nettuno nella mattinata di domenica un aereo ultraleggero è precipitato intorno alle 10.40, poco dopo il decollo presso la scuola di volo Crazy Fly di via Avezzano. A bordo due persone, due ragazzi, che hanno entrambi perso la vita. Si tratta di due nuotatori: il 22enne di Castrocaro Terme Fabio Lombini della società In Sport / Vigili del Fuoco e il 23enne romano Gioele Rossetti, dell’ Aurelia Nuoto. Rossetti era alla guida, essendo in possesso del brevetto di volo. L’aereomobile, un ultraleggero P92S, codice di registrazione I-8534, era di proprietà del padre di Rossetti. Per Fabio Lombini si trattava del primo volo in assoluto. La ricostruzione, al momento affidata ad un commento dei vigili del fuoco – che sono accorsi con 5 mezzi sul posto per domare le fiamme – racconta che  l’aereo sarebbe caduto dopo il decollo e avrebbe preso fuoco per cause ancora da accertare. Lombini, argento ai campionati assoluti invernali del 2017 nei 200 stile libero in 1’44”60 dietro a Filippo Megli e avanti a Filippo Magnini, già nazionale alle Universiadi di Taipei (con gli ori di Paltrinieri e la Quadarella, con la quale faceva parte del gruppo Fiamme Rosse) e ai campionati europei in vasca corta di Copenhagen nel 2017, stava svolgendo un allenamento collegiale al centro federale di Ostia seguito dal responsabile tecnico Stefano Morini ed accompagnato dal suo allenatore Alessandro Resch.

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Fabio Lombini

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La notizia del disastro e della tragica morte dei due ragazzi è apparsa sul sito della Fin, e rapidamente ha fatto il giro degli addetti ai lavori. Attonito il presidente della Federnuoto Paolo Barelli: “Fabio era arrivato a Ostia per allenarsi da tre giorni e aveva una giornata libera, il suo sogno era la convocazione per i prossimi Giochi. Gioele era un pilota esperto anche se giovane. Sono sconvolto”.  Il presidente Barelli non si da pace, è profondamente colpito dalla tragedia: “Fabio aveva ripreso gli allenamenti proprio al centro federale di Ostia dove era arrivato da tre giorni con il suo tecnico Alessandro Resch per nuotare con altri atleti azzurri seguiti da Stefano Morini. Oggi, domenica, era giornata libera dagli allenamenti e lui era uscito presto, verso le 8. Si è saputo poi dove assieme all’amico Gioele era andato”. Il presidente della Fin descrive Fabio come un  “atleta dotato, che aveva partecipato alle Universiadi di Taipei nel 2017 ed era stato finalista nei 200 stile libero ai campionati europei di Copenaghen sempre nel 2017, anno in cui è stato anche argento ai campionati italiani. Siamo tutti sconvolti. Gioele Rossetti lo conosco da piccolo: intelligente, gioviale, simpatico con tutti, impegnato nello sport e nello studio, anche lui in scienze motorie. La sua passione per gli aerei era nota a tutti e mi risulta che avesse brevetti e molte ore di volo, seppur così giovane. Dell’iniziativa di Fabio di andare con Gioele a volare non erano a conoscenza al centro federale – conclude Barelli -. Fabio lasciando il centro di buon mattino ha avvisato la direzione che non sarebbe tornato per pranzo. E purtroppo non tornerà più. Il dramma sconvolge tutti noi, siamo senza parole”.

Fabio Lombini e Gioele Rossetti

I resti carbonizzati dei due atleti sono stati recuperati, mentre l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente inviando un proprio investigatore sul luogo dell’evento. L’Ansv è un organismo indipendente rispetto al sistema di aviazione civile, le sue inchieste vanno a cercare le cause che hanno provocato l’evento, in un’ottica di prevenzione. Particolare agghiacciante, sull’account Instagram di Lombini sono documentati gli ultimi istanti prima del volo dei due ragazzi che raccontavano la loro mattina che doveva essere spensierata, in volo sull’ultraleggero.

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