Mattarella: “2 giugno tra incertezza e speranza, sono fiero degli italiani”

Il capo dello Stato parla della Festa della Repubblica che si celebrerà domani. Mattarella annuncia che si recherà all’Altare della Patria, poi andrà a Codogno.

mattarella 2 giugno

Sergio Mattarella si avvicina a una Festa della Repubblica dai toni ancora poco festosi. Sarà un 2 giugno piuttosto atipico, in cui non si potrà festeggiare l’anniversario della nascita del nostro attuale ordinamento nazionale. Il capo dello Stato, nel consueto discorso che precede le celebrazioni, ha parlato di una giornata da vivere “in una atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza”. Mattarella parla di un vero e proprio bivio, “tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio”.

L’inizio di quella che il presidente della Repubblica definisce “una stagione nuova, nella quale sia possibile uscire al più presto da questa sorta di incubo globale”. Durante il discorso, declamato in occasione del Concerto dedicato alle vittime del Coronavirus, Mattarella ha parlato di un nuovo inizio, necessario come fu nel 1946. Un inizio con il quale superare “divisioni che avevano lacerato il Paese”. Anche allora, come ha detto il capo dello Stato “forze politiche, che erano divise, distanti e contrapposte su molti punti, trovavano il modo di collaborare nella redazione della nostra Costituzione, convergendo nella condivisione di valori e principi su cui fondare la nostra democrazia”.

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Sergio Mattarella ha stabilito anche la sua tabella di marcia per questo 2 giugno a dir poco atipico. In primis ci sarà la consueta ascesa all’Altare della Patria per la cerimonia della deposizione di una corona di fiori per i caduti per l’Italia. Intorno alle 11 il capo dello Stato è atteso a Codogno, dove incontrerà alcune autorità locali in Municipio. La giornata si chiuderà intorno alle 19, dove Mattarella si recherà allo “Spallanzani” di Roma dove assisterà, insieme al governatore del Lazio Zingaretti, a un concerto organizzato nel cortile dell’Istituto nazionale di malattie infettive.

Mattarella all’Altare della Patria con la mascherina, come il 25 aprile – meteoweek.com

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E a proposito del Coronavirus, di cui lo “Spallanzani” è stato un simbolo, Mattarella parla di “un nemico invisibile, per molti aspetti sconosciuto, imprevedibile, che ha sconvolto le nostre esistenze e abitudini consolidate”. E per questo motivo, la Festa della Repubblica deve assumere un ruolo nuovo e una rinnovata posizione nella mente degli italiani. “Questo giorno interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale – a partire da me naturalmente – circa il dovere di essere all’altezza di quel dolore, di quella speranza, di quel bisogno di fiducia”, ha ribadito il presidente della Repubblica.

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“Siamo tutti chiamati a un impegno comune – prosegue il capo dello Stato – contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia sul piano della salute, economico e sociale”. Mattarella ha fatto capire che le sofferenze portate dal Covid-19 non devono servire a scagliarsi gli uni contro gli altri. Il tutto in virtù di un “sentimento profondo” che Mattarella avverte nei nostri concittadini e che “esige rispetto, serietà, rigore, senso della misura e attaccamento alle istituzioni. E lo richiede a tutti, tanto più a chi ha maggiori responsabilità. Non soltanto a livello politico”.

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