Istat: crollo degli occupati: -400 mila unità in soli due mesi

L’emergenza Covid-19 si ripercuote sul mercato del lavoro. Gli effetti della crisi appaiono più marcati rispetto a marzo 2020.

Smiling shopkeeper serving a customer while wearing a mask, coronavirus pandemic concept

Gli effetti del Coronavirus sul mercato del lavoro secondo i dati Istat

Secondo l’istituto si è avuto un crollo dell’occupazione del -1,2% pari a -274 mila unità.  Il crollo è generalizzato: la diminuzione dell’occupazione (-1,2% pari a -274 mila unità) è generalizzata: coinvolge donne (-1,5%, pari a -143 mila), uomini (-1,0%, pari a -131mila), dipendenti (-1,1% pari a -205 mila), indipendenti (-1,3% pari a -69 mila) e tutte le classi d’età, portando il tasso di occupazione al 57,9% (-0,7 punti percentuali).Diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro: 23,9% pari a -484 mila unità) diminuiscono maggiormente tra le donne (-30,6%, pari a -305 mila unità) rispetto agli uomini (-17,4%, pari a -179 mila), con un calo in tutte le classi di età.), con un calo in tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione scende al 6,3% (-1,7 punti) e, tra i giovani, al 20,3% (-6,2 punti).

Generalizzata anche la crescita del numero di inattivi (+5,4%, pari a +746 mila unità): +5% tra le donne (pari a +438 mila unità) e +6% tra gli uomini (pari a +307 mila). Il tasso di inattività si attesta al 38,1% (+2,0 punti).  Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2020 con quello precedente (novembre 2019-gennaio 2020), l’occupazione risulta in evidente calo (-1,0%, pari a -226 mila unità) per entrambe le componenti di genere.

coronavirus - dipendente al lavoro

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Perché si registra questo calo?

Facciamo chiarezza. Per disoccupati si fa riferimento alle persone che cercano attivamente un’occupazione. Secondo i dati Istat sono diminuite. Perché questo crollo? Perché con il Decreto Cura Italia di aprile, il Governo ha sancito uno stop dei licenziamenti per 5 mesi, cioè fino ad agosto. Inoltre con il lockdown, gli inattivi non hanno cercato un’occupazione, nei mesi di marzo ed aprile, infatti le attività erano ferme e sarebbe stato inutile. Ecco perché si registra un crollo degli occupati e una diminuzione del livello di disoccupazione. E’ un effetto naturale che nasce dall’emergenza Coronavirus.

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