Stati generali, Visco: “I fondi Ue non sono mai gratuiti”

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è intervenuto agli incontri degli Stati generali esponendosi sui fondi europei: “Un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i Paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione”.

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(Foto di Alessandro Di Meo, da Getty Images)

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo agli Stati generali, ha sottolineato: “I benefici degli strumenti di sostegno europei non vanno valutati solo per la convenienza finanziaria che li caratterizza, pure notevole, ma anche e soprattutto per la possibilità che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune”. Proprio per questo, ribadisce Visco, “i fondi europei non potranno mai essere gratuiti“. E per farlo, per rispettare i patti, l’Italia deve riuscire a tramutare la crisi in un’occasione di rinnovamento. Questa situazione emergenziale deve essere “una ragione ulteriore per rafforzare da subito l’economia e per muoversi lungo un disegno organico di riforme, che per molti aspetti è già stato tracciato”. In questo senso è necessario stabilire un piano di riforme. L’obiettivo deve essere alzare il potenziale di crescita, “nella consapevolezza che, spesso, i costi dei cambiamenti strutturali sono immediati, mentre i benefici maturano gradualmente, con tempi anche non brevi”.

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(Foto di Hannelore Foerster, da Getty Images)

A questo punto, quali sono i grandi settori che necessiterebbero di un intervento urgente e radicale? Secondo Visco sono: la pubblica amministrazione, l’innovazione e la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e storico-artistico. Come affermato da Christine Lagarde, solo attraverso un piano organico e a lungo termine il Recovery Fund “raggiungerà il suo pieno potenziale”. In cambio di questi soldi, dunque, ai Governi è chiesto di “promuovere l’innovazione, fornendo il giusto quadro di riferimento per incoraggiare la sperimentazione e l’assunzione di rischi in settori nuovi e in crescita e per sostenere la transizione verso nuovi posti di lavoro per le persone che lavorano in settori giunti ormai al tramonto”.

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In sostanza, è necessario un coinvolgimento innanzitutto politico dei Governi. Altrimenti, la politica monetaria, lasciata da sola, non sarà in grado di gestire un cambiamento di questo tipo, né di fornire un ritorno alla “normalità”. Dello stesso parere è anche Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha affermato: “Con le riforme giuste, l’Italia può sfruttare al massimo il programma Next Generation”. Secondo una degli autori del Next Generation Project, infatti, è necessario prendere le giuste decisioni ora, nel tempo presente. I provvedimenti presi oggi in Italia, infatti, “creeranno l’Italia di domani. Questo è il momento per voi di sviluppare e attuare un piano di ripresa efficiente. E la Commissione ci sarà per sostenervi e accompagnarvi, attraverso le riforme, alla ripresa. L’Europa ha bisogno di un’Italia forte al suo centro”

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