Covid, crisi e usura: commercianti e imprenditori italiani allo stremo

Confcommercio: “Le nostre imprese in difficoltà denunciano sempre più spesso usura, estorsioni e acquisizioni illecite”. Così dichiara Carlo Sangalli.

negozi fase 2

La criminalità organizzata cerca di accaparrarsi le imprese italiane

Secondo i dati di Confcommercio il 10% degli imprenditori italiani è a rischio usura. Commercianti sfiniti, non solo per l’emergenza Coronavirus, ma anche per il tentativo della malavita di mettere illecitamente le mani sui guadagni delle imprese. Secondo l’indagine di Confcommercio, le imprese già in forte crisi di liquidità per via della depressione economica post- Covid19, hanno in seguito al lockdown registrato un drastico calo dei consumi, così ben il 60% delle imprese, soprattutto nel settore della ristorazione ha pensato di chiudere definitivamente i battenti. Come se non bastassero gli effetti catastrofici che il Coronavirus ha prodotto sulle casse dei commercianti ed imprenditori italiani, si aggiunge anche il tentativo di usura e estorsione da parte dei malavitosi.

La malavita deve cessare di esistere. Solo così si crea un’economia sana

Confcommercio in collaborazione con Format Research ha svolto un’indagine e ciò che emerge non è rassicurante. Infatti l’11% degli imprenditori ritene che la malavita sia :”Un ulteriore, pericoloso ostacolo” per le proprie attività. Ben oltre il 10% degli imprenditori in questo periodo: “Risulta esposto all’usura” o esposto al rischio di “Appropriazione anomala” dell’impresa. Il 64% degli intervistati ritine comunque soddisfacente il lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine per contrastare e combattere i tentativi di atti illeciti compiuti dalla criminalità organizzata ai loro danni.

Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, dichiara “La crisi economica crea una zona d’ombra dove rischia di rafforzarsi la criminalità. Le nostre imprese in difficoltà denunciano sempre più spesso usura, estorsioni e acquisizioni illecite. Abbiamo comunque fiducia nella magistratura e nelle Forze dell’ordine ma, insieme, è necessaria più rapidità per far giungere i sostegni previsti dal Decreto rilancio alle aziende e irrobustirli. Solo così si combatte la criminalità e si ricostruisce un’economia sana”.

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