Morto a 92 anni Alfredo Biondi, ex ministro della Giustizia

E’ morto Alfredo Biondi, decano dei liberali italiani e ministro della Giustizia durante il primo Governo Berlusconi. Si è spento a Genova, all’età di 92 anni. Forza Italia esprime il suo cordoglio: “Alfredo Biondi è stato una colonna del liberalismo, un garantista autentico e un galantuomo che ha illuminato per decenni la politica italiana”.

alfredo biondi

Muore a Genova all’età di 92 anni Alfredo Biondi. Biondi è stato parlamentare dal 1968 al 1972 e dal 1972 al 2008. E’ divenuto più volte ministro ricoprendo vari ruoli: ministro per le politiche comunitarie, dell’ecologia, fino a divenire ministro della Giustizia nel primo Governo Berlusconi (1994-1995). A queste cariche si aggiungono quelle di vicepresidente della Camera dal 1996 al 2001, di segretario del partito liberale dal 1986. Un partito liberale al quale è rimasto fedele fino al suo scioglimento nel 1994. Poi Forza Italia, la partecipazione al primo Governo Berlusconi e l’adesione al Pdl. Un circolo che si è chiuso nel 2011, con il suo ritorno al Partito liberale.

LEGGI ANCHE -> Marattin: “Alitalia? Stanchi di buttare miliardi di soldi contribuenti”

Durante il primo Governo Berlusconi vara il decreto Biondi, sull’abolizione della custodia cautelare per i reati finanziari (come corruzione e concussione) e per i reati contro la Pubblica amministrazione. Seguì la protesta del pool di Milano, nel pieno dell’inchiesta Mani Pulite. Poi la difesa di Biondi: “Sono un galantuomo. Pensare che possa agire per fare un servizio a qualcun altro mi offende“. Infine, il decreto venne fatto decadere il 21 luglio. Polemiche che, però, non fermarono l’ascesa politica di Biondi, che diventerà vicepresidente della Camera e senatore fino al 2008.

LEGGI ANCHE -> Delrio: “Il codice sugli appalti funziona, lo dicono i dati”

Oggi sono proprio i senatori di Forza Italia a esprimere il loro cordoglio: “Alfredo Biondi è stato una colonna del liberalismo, un garantista autentico e un galantuomo che ha illuminato per decenni la politica italiana. Quando finì la Prima repubblica scelse subito di aderire a Forza Italia e si batté come un leone, da ministro della Giustizia, per arginare gli effetti della falsa rivoluzione giudiziaria. Un grande esempio di coerenza con i valori della civiltà giuridica, e il suo insegnamento resta un’eredità preziosa da coltivare in questi tempi di giustizialismo senza limiti e senza regole. Noi siamo in campo per continuare le sue battaglie. Alla famiglia le più sentite condoglianze di tutto il gruppo dei senatori di Forza Italia”.

Impostazioni privacy