Liguria, caos autostrade: l’odissea delle ambulanze

I numerosi interventi di messa in sicurezza della rete autostradale ligure sta creando sempre più problemi: anche e sopratutto ai mezzi di soccorso.

Una bimba – meno di un anno – a bordo. Ha la febbre alta, sta male: l’equipaggio dell’ambulanza, Volontari del Soccorso di Sant’Anna, non ha dubbi, bisogna fare in fretta.  Fanno scattare l’emergenza Covid-19. Da Rapallo, dove hanno caricato la piccola, all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova ci sono 25 chilometri. Nella normalità, circa mezz’ora di autostrada. Ieri mattina il casello di Rapallo era chiuso in entrata verso Genova: erano in corso i controlli alla galleria Casalino. Da Rapallo, sono le 11 e 32, l’ambulanza è costretta a raggiungere Recco lungo la tortuosa e a quell’ora trafficatissima Aurelia. Poi finalmente l’ambulanza entra in autostrada, direzione Nervi e dunque l’ospedale Gaslini. Una vera e propria odissea, tra gallerie chiuse e scambi di carreggiata. La bimba arriva in ospedale dopo oltre un’ora. Piange, ha la febbre alta e le curve dell’Aurelia peggiorano la situazione: vomita e si dispera. È il primo caso di una giornata – l’ennesima – di difficoltà estrema.  Nel pomeriggio stessa storia: ci vorrà più di un’ora per portare una bimba di 5 anni, con forti dolori addominali, sempre da Rapallo all’ospedale di Lavagna. 15 chilometri di tragitto che, in questa situazione, diventano un incubo. Cantieri, tratti e caselli chiusi, scambi di carreggiate: una situazione drammatica che da giorni, in Liguria, sta piegando quel pò di turismo in ripartenza, rovinando le giornate di chi si sposta per lavoro e mettendo in seria difficoltà i soccorsi. La situazione è talmente complessa che le strutture di sanità pubblica ed assistenza della regione hanno deciso di rivolgersi agli avvocati per un esposto in Procura «sulla gravissima situazione di viabilità, in particolare autostradale».

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Giorgia Brigati, 36 anni, presidente dei Volontari del Soccorso di Sant’Anna e medico al Gaslini, è allibita: «Mai abbiamo visto situazioni come quelle che stiamo vivendo. Avere un equipaggio di emergenza che torna dopo due ore e venti significa scardinare un sistema che ha sempre funzionato». Il doppio caso che si è verificato ieri verrà allegato all’esposto in Procura. Alessandro Cantarelli, 34 anni, è autista di ambulanza da 12 anni: «In media i tempi di ogni soccorso si sono dilatati di mezz’ora. Mai vista una cosa del genere. L’altro giorno abbiamo soccorso una ragazza incinta, aveva rotto le acque. Siamo arrivati al San Martino di Genova fra mille peripezie». Ma la situazione, per via del caos che da giorni si è scatenato sulle autostrade regionali, è critica in tutta la Liguria. Lo racconta il direttore del 118, Francesco Bermano: «Sono giorni molto difficili, gli spostamenti quasi impossibili. Ci sono rischi enormi per la salute dei pazienti dovuti a code, ritardi e cantieri che vengono aperti sulle autostrade e rendono difficili gli spostamenti. Ho scritto una lettera ad Misa, l’azienda sanitaria ligure per denunciare le criticità». Secondo Bermano la circolazione in tilt non è solo un pericolo per i pazienti che devono essere trasportati urgentemente in ospedale, a iniziare da chi è in codice rosso, ma anche per chi deve andare in ospedale per terapie periodiche. «Mi riferisco – aggiunge – a chi deve sottoporsi a dialisi e terapie oncologiche. In questi giorni abbiamo registrato casi di persone che hanno impiegato ore per fare tragitti che solitamente vengono coperti in poco tempo».

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