Decreto Semplificazioni, ci siamo: la maggioranza raggiunge il compromesso

Decreto Semplificazioni, ci siamo: la maggioranza raggiunge il compromesso

Nel decreto sono presenti opere prioritarie – oltre 50 in tutto – ferroviarie e stradali, che potranno essere commissariate. C’è l’accordo anche sull’abuso di ufficio.

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Il Decreto Semplificazioni sembra essere pronto a partire, nonostante tutto. Almeno questa sembra essere l’aria che tira all’interno delle forze di maggioranza, che hanno avuto diversi punti di scontro nel nuovo provvedimento previsto dal Governo nazionale. Dopo lunghe ed estenuanti settimane di trattativa, la sensazione è che finalmente si sia giunti a un compromesso per far marciare la riforma. Un decreto in cui, a tenere banco, sembrano essere ancora le deroghe alle norme sugli appalti e sulle opere pubbliche, in particolare quelle da commissariare.

Un passaggio decisivo così come ce ne sono stati tanti altri, finiti al centro della discussione che si è tenuta ieri sera. Il Consiglio dei Ministri è andato ben oltre la mezzanotte, anche se alla fine la fumata proveniente da Palazzo Chigi assume tonalità molto simili al bianco. E le parole che tengono banco dopo la fine della riunione tra gli esponenti del Governo sono fondamentalmente due: salvo intese. Proprio così, perchè alla fine si è avuta la sensazione che i nodi più grandi relativi al Decreto Semplificazione siano stati sciolti.

Alla fine dei conti, la discussione sulle opere prioritarie da commissariare è stata liquidata. L’elenco delle suddette opere da completare – che sono oltre 50 – non è finito nel Decreto Semplificazioni. Ma ci sarà comunque tempo fino alla fine del 2020 per nominare i commissari che si occuperanno di portarle avanti, fino alla conclusione dei lavori. Ma come abbiamo detto, ci sono stati altri aspetti che hanno portato via tanto tempo durante il Consiglio dei Ministri. Su tutti la norma sull’abuso di ufficio e quella dell’interoperabilità dei dati.

Fermento a Palazzo Chigi fino a tarda notte – meteoweek.com

Nel primo caso c’è stata una forte levata di scudi da parte dei ministri di Italia Viva. Per quanto riguarda la seconda norma, un po’ più complessa almeno in apparenza, ad alzare la voce sono stati soprattutto i ministri Pisano e Gualtieri. E tornando alle grandi opere che possono essere commissariate, un allegato al Programma nazionale delle riforme consente di prorogare la nomina dei commissari. Ma come detto, le altre due norme sembrano essere ancora al centro di discussioni. Anche se, alla fine dei conti, le cose dovrebbero stabilizzarsi entro poche ore.

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Ci si è occupati soprattutto della norma sull’abuso di ufficio, che ha subito una modifica radicale nonostante la discussione sollevata dai ministri renziani. La nuova norma prevede che oggi incorre nell’abuso di ufficio chi si procura un vantaggio dopo aver violato le norme di legge o di regolamento. Con questo aggiornamento della norma, sarà punibile anche chi violerà “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità”.