Flavio e Gianluca: forse uccisi da mix di metadone e altre sostanze

La morte dei due adolescenti ternani, trovati senza vita nei loro letti, potrebbe essere dipesa dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Fermato un uomo.

Flavio Presuttari, 16 anni e Gianluca Alonzi, 15. Le due vittime

Due adolescenti morti: Flavio Presuttari, di 16 anni e Gianluca Alonzi, di 15. Da qui si parte. Due ragazzi molto giovani, trovati entrambi senza vita nel letto, nelle rispettive abitazioni a Terni. Perchè sono morti? Lentamente si fa strada una ipotesi, che lascia senza parole: droga. Forse un mix di sostanze che potrebbe aver stroncato i due giovani. A rafforzare questa tesi c’è un fermo: un ternano, 41enne, portato in carcere con l’accusa di “morte come conseguenza di altro reato”. Il suo avvocato Massimo Carignani ha dichiarato che l’uomo «ha ammesso dal primo momento di avere ceduto loro del metadone, lo stesso che gli viene fornito presso il Sert, essendo seguito come tossicodipendente». Infatti, ieri, il procuratore capo di Terni, Roberto Liguori, a capo delle indagini, ha parlato di «dichiarazioni dirimenti e convergenti» rispetto l’ipotesi del quadro accusatorio. Il 41enne avrebbe tenuto «un comportamento utile che ci ha aiutato ma al momento preferiamo non scendere in dettagli perché dobbiamo capire come questo materiale sia arrivato nella sua disponibilità», sempre secondo il procuratore. Oggi l’udienza davanti al giudice per la convalida del fermo. Ma le indagini proseguono, anche in altre direzioni: ancora non è chiaro agli inquirenti cosa possa aver stroncato le due giovani vite. La procura ha disposto gli esami tossicologici e l’autopsia: una decisione che è apparsa subito inevitabile. «Ci vorranno alcuni giorni per avere i risultati delle analisi scientifiche e prima di allora non possiamo escludere nulla anche perché sui cadaveri non c’erano segni di violenze» ha spiegato il tenente colonnello Stefano Verlengia a capo del Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Terni. I militari stanno lavorando per ricostruire minuziosamente le ultime ore di Flavio e Gianluca che, prima di rincasare nelle rispettive abitazioni, erano andati a giocare insieme al campetto vicino alla chiesa di San Valentino.

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L’attenzione investigativa è concentrata su quanti erano con loro la sera prima della morte e, più in generale, sul contesto delle amicizie delle vittime. I due amici sono stati descritti come due studenti delle Superiori, amanti dello sport e appassionati, in particolare, di rugby: sani come pesci. Due ragazzi come tanti, mai un grattacapo, mai una segnalazione alle forze dell’Ordine. In casa del ternano di 41 anni, fermato martedì, sarebbe stato sequestrato una bottiglietta che verrà inviata ai laboratori per le analisi e per capire se può essere compatibile con eventuali sostanze che potrebbero essere state assunte dai ragazzi. «Non sappiamo con certezza ma sarebbe compatibile con metadone o sostanze simili», dicono gli inquirenti. Del resto i militari del comando provinciale di Terni, da subito, avevano ipotizzato che le morti potevano «essere collegate all’assunzione di sostanze droganti». Per il procuratore capo di Terni, Alberto Liguori, a metterli sulle tracce dell’uomo sono stati gli amici delle vittime: «Abbiamo lavorato con i giovani che hanno dato una grande mano indirizzandoci e restringendo campo di azione». A colpire, ed a indirizzare le indagini, la familiarità del gruppo di amici con le droghe, di vario tipo: «Da questo caso quello che emerge è quanto sia allarmante la dimestichezza di questi giovani con certe sostanze: gli amici sanno distinguere se la codeina sia di colore violaceo o il metadone biancastro» ha aggiunto Liguori. Tra le ipotesi investigative non si esclude, al momento, anche quella di un mix di sostanze.

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