Giorgia Meloni: “Berlusconi non si staccherà da noi”

Giorgia Meloni porta avanti la sua campagna elettorale come se il voto fosse dietro l’angolo. Prodi riabilita Berlusconi, Di Maio incontra Letta, lo stesso leader forzista su La Stampa dissente dallo stato di emergenza ma dice di voler collaborare.

Giorgia Meloni intervista emergenza rimpasto governo berlusconi salvini

Sarà governissimo?

Giorgia Meloni, in merito alla possibilità di un “governissimo” «Non ci credo, non credo che se questo governo fallisse il Presidente della repubblica si prenderebbe la responsabilità di formarne un altro senza elezioni: il Quirinale ha già lasciato intendere che l’alternativa all’implosione della maggioranza sono le urne. Se non hanno funzionato il giallo-verde e il giallo-rosso perché dovrebbe funzionare un giallo-rosso-verde o magari blu? Vedo, certo, molti corteggiamenti in direzione di Berlusconi, ma lui ha dimostrato di voler rimanere saldamente nel centrodestra. Anche quando Conte ha tentato di vederci separatamente e con un invito tardivo abbiamo risposto compatti. Ho sentito Berlusconi dopo l’uscita di Prodi in suo favore ed era molto divertito, lo capisco, sembra il bacio della morte».

Leggi anche -> Conte su Autostrade: “Lo Stato non sarà socio di Benetton”

Berlusconi Meloni inciuci mes emergenza governo proroga mes

Di inciuci e incontri

«Mi piacerebbe sapere dell’incontro tra di Di Maio e Draghi che mi suona tanto di “Giuseppi stai sereno”. Considero intollerabile questa continua smania di inciucio. Ancora di più mentre oltre un terzo delle imprese italiane è a rischio sopravvivenza. La soluzione è un governo nato dalle urne che dia le risposte coraggiose, figlie di una visione chiara, che una maggioranza fatta di pezzi troppo diversi non potrà dare mai».

Giorgia Meloni inciuci incontri mes governissimo rimpasto berlusconi di maio draghi

Prosegue la Meloni, che ha replicato riguardo un incontro tra l’opposizione e il premier Conte «Gli abbiamo scritto chiedendo di organizzare l’incontro dandoci comunicazione, a tutti e tre, con un certo preavviso. Ma comunque andremo per svelare un bluff, giacché questo premier non ha mai voluto davvero il dialogo con noi. Adesso annuncia di voler tagliare le tasse alle imprese che non mettono la gente in cassa integrazione ma ha bocciato 3 nostri emendamenti sullo stesso tema. Credo che Conte cerchi solo di guadagnare tempo ma non saremo noi ad aiutarlo in questo. Noi vogliamo libere elezioni. Da settimane chiedo che ci invii il documento con le proposte che vuole discutere con noi, ma temo non esista. Anche per questo vorremmo la diretta streaming dell’incontro, così che gli italiani potessero vedere chi fa proposte serie e chi no. Ma pare che lo streaming non piaccia più tanto ai grillini».

Lo stato d’emergenza, la trattativa governo Autostrade, il Mes

La Meloni si è poi pronunciata riguardo il prolungamento dello stato d’emergenza. L’opinione di Fratelli d’Italia: «Per quanto conosco della situazione non ne vedo i presupposti. Le ragioni così sembrano solo politiche, mi pare cioè un modo per avere una prolungata libertà di azione. Un anno fa, con la crisi di governo, convocarono il Parlamento in 24 ore senza problemi. A cosa serve votare ora a scatola chiusa quasi sei mesi di proroga? Se poi ci sono ragioni reali che ignoriamo, allora Conte ce lo venga a spiegare in aula». La Meloni ha parlato anche della trattativa governo, Autostrade «Sono sempre stata per la revoca e per indire un nuovo bando di gara a cui se Atlantia dei Benetton vuole partecipare al pari di altri concorrenti è la benvenuta. In due anni però, non si è combinato nulla. Dai grillini tante parole e pochi fatti. Invece, con un blitz al decreto rilancio, il governo ha prorogato tutte le concessioni aeroportuali, compresa quella di Fiumicino, in mano ai Benetton, che scadeva nel 2044: un regalo da un miliardo».

Giorgia Meloni revoca autostrade

E il Mes «Il Mes è una fregatura. Urge il coraggio di invertire la rotta. L’Europa non ci regala nulla, l’Italia è un contribuente netto e deve farsi valere. Le condizionalità nel Mes ci sono eccome, perché è un trattato internazionale che non muta con le lettere di Gentiloni o Dombrowski e perché, comunque, la lettera di Gentiloni cita l’articolo 14, che prevede la sorveglianza post programma. Vogliono che il nostro debito pubblico sia pagato dal nostro risparmio privato. E’ una sòla».

Leggi anche -> Scontro sullo stato d’emergenza, alta tensione tra le forze politiche

Le famiglie politiche spaccate: “Peschiamo da tutti, anche da sinistra”

L’amicizia tra i sovranisti europei è complicata: due giorni fa Geert Wilders in Olanda ce l’aveva ancora con l’Italia.. «Non è un nostro alleato. Vale la pena ricordare però che il premier olandese è alleato di Renzi, che è al governo in Italia. Noi stiamo con i conservatori polacchi ai quali vanno i nostri auguri per il voto. Sono certa che andrà bene per Duda. Comunque in questa fase tutte le famiglie politiche sono spaccate, i socialisti, il PPE, dei 5 stelle non ne parliamo». E riguardo i sondaggi con Fdi che cresce pescando da Lega, Forza Italia, M5S, ovunque. «Peschiamo da tutti, anche da sinistra, incontro tanti che dicono di essere in crisi d’identità e votare per noi. La nostra forza è che diciamo sempre quello che pensiamo. Ma il nostro obiettivo non è solo far crescere Fdi, è andare al governo. Per questo puntiamo soprattutto ai delusi dai 5 Stelle, agli astensionisti, a chi votava a sinistra per aiutare gli ultimi».

Giorgia Meloni governissimo rimpasto governo mes berlusconi salvini

Un’altra erede di Berlinguer? «No, io sono erede di Almiran * te, ma vogliamo allargare l’area della destra tradizionale e rappresentare anche la destra liberale, cattolica, riformista». Riguardo il conduttore tv Diaco che denuncia l’ostilità contro i gay di destra. Interrogata riguardo il mondo omosessuale, se intenzionati ad attingere anche da lì, ha replicato «Certo, abbiamo tantissimi omosessuali che sostengono le nostre posizioni contro l’utero in affitto, le adozioni e un’idea caricaturale che si vorrebbe del mondo gay. E sono presi di mira dai famosi tolleranti proprio perché fuori dal coro del politicamente corretto». Mentre del consigliere comunale di Udine, Gabrio Vaccarin, quello con la divisa da SS, che aprirà una sede di Fdi. «Neanche è iscritto, impossibile che apra una sede di Fdi».

Impostazioni privacy