Israele in tumulto: boom di casi di Covid e proteste in piazza

Nella giornata di ieri Israele ha fatto registrare il numero più alto di casi di positività in un giorno solo. Per questo motivo, a Tel Aviv e in altre città si sono registrate manifestazioni di protesta.

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Il timore di vedere una nuova ondata dell’epidemia di Coronavirus si sta spargendo in diversi Paesi mondiali. E così anche in Israele sale la tensione e la paura per i nuovi dati che sono stati resi noti nei giorni scorsi. In particolare, il governo di Tel Aviv ha fatto sapere che si sono registrati numeri allarmanti, nella giornata di ieri. L’ultimo bollettino, infatti, parla di ben 1.464 nuovi casi di positività al Covid nel Paese. E così Israele piomba nel terrore, dopo aver vissuto in maniera non troppo agitata una primavera che altrove è stata particolarmente dura.

La principale reazione del popolo di Israele si è verificata per le strade di Tel Aviv. Nella capitale sono scese a protestare migliaia di persone, con l’obiettivo principale individuato nel premier Netahyahu. Secondo gli israeliani, infatti, è il neo-eletto presidente ad avere le principali responsabilità per il nuovo picco di casi di positività al nuovo Coronavirus. E se la prima ondata è stata pesante ma comunque gestibile, specialmente dopo i primi giorni terribili, il rischio di un secondo flusso resta alto. E la gente di Israele non ci sta.

Netanyahu nel mirino dei suoi connazionali – meteoweek.com

La manifestazione che si è verificata ieri a Tel Aviv è stata organizzata da diversi gruppi di lavoratori, in particolare autonomi. Si è trattato di una protesta messa in atto per lamentare le pessime condizioni nel ritorno al lavoro. In particolare, stando ai primi numeri dopo la ripresa, è il settore del turismo a soffrire maggiormente, visto che Israele resta ancora perlopiù chiusa al flusso dall’estero. Ma considerando i 1.464 nuovi casi nella sola giornata di ieri, che portano a cinque i giorni consecutivi con oltre mille casi, i problemi potrebbero essere altri.

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Sempre restando sui numeri, freddi ma sempre significativi in questi casi, sale pericolosamente il tasso di disoccupazione. Dal 4% pre-Covid si è giunti alla statistica per cui un israeliano su quattro è senza lavoro. Sono oltre 850mila i cittadini che hanno perso il proprio posto di lavoro. Ecco perchè come sottolinea Ronen Maili, uno degli organizzatori della protesta, quella messa in atto ieri è una manifestazione popolare. “Vogliamo vedere i soldi in banca, la fase naif è finita”, ha dichiarato Maili. E intanto Netanyahu annuncia un nuovo pacchetto di misure economiche. Ma ora da tenere d’occhio è la nuova avanzata del virus.

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