Patrick Zaki, l’ultima decisione sulla detenzione fa discutere

Nel 158esimo giorno di prigionia per Patrick Zaki arriva una notizia incredibile sulla sua detenzione preventiva che sta facendo molto discutere.

Patrick Zaki chi e | il ricercatore | la detenzione - meteoweek
Patrick Zaki chi e | il ricercatore | la detenzione – meteoweek

Un dramma che continua a consumarsi senza sosta: ”Gli attivisti vicini a Patrick Zaki hanno reso nota la decisione del giudice: rinnovo della detenzione preventiva per 45 giorni. Una decisione assurda, atroce, arbitraria e crudele”; a riportarlo su Twitter Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, a proposito dello studente e attivista egiziano dell’Università di Bologna, arrestato al suo ritorno al Cairo il 7 febbraio scorso. L’entità del rinnovo, fino ad oggi di 15 giorni, ricorda anche che per lo studente e attivista egiziano è iniziata la seconda fase della carcerazione preventiva senza regolare processo, che in Egitto può avere una durata massima di due anni: la fase in cui i rinnovi non sono più di 15 giorni, ma di un mese e mezzo. Zaki si trova in carcere ormai da 158 giorni, rinchiuso nella famigerata Sezione II Scorpion della prigione di Tora dedicata agli oppositori del regime di Abdel Fattah al-Sisi. Una detenzione aspramente criticata ma al momento confermata. L’’ultima concessione del governo, il 4 luglio, aveva fatto recapitare alla famiglia una sua lettera datata 21 giugno in cui rassicurava parenti, amici e sostenitori riguardo alle sue condizioni fisiche. Tutti pensavano si sarebbe aperto uno spiraglio e invece la detenzione non è stata sospesa.

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Patrick Zaki chi e | il ricercatore | la detenzione - meteoweek
Patrick Zaki chi e | il ricercatore | la detenzione – meteoweek

L’egiziano Patrick George Zaki, ventinovenne studente proprio dell’Università di Bologna, è stato arrestato nel suo paese tra il 7 e l’8 febbraio. Tra le imputazioni a suo danno anche l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook.

Da quel momento in poi la sua custodia cautelare è stata rinnovata di 15 giorni in 15 giorni. La sua famiglia non lo vede da inizio marzo e in passato ha denunciato torture ai suoi danni, mirate anche a estorcere al ricercatore confessioni sul suo rapporto con l’Italia e Giulio Regeni. Oggi il desiderio di rivederlo a casa è più vivo che mai. Diverse udienze si sono svolte senza la presenza di Zaki né dei suoi legali e la paura generale è che non possa subire un trattamento equo.

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