Conte prova a tenere botta a Bruxelles. E se tornasse in gioco il Mes?

Il premier italiano risponde colpo su colpo all’olandese Rutte. Si parla di 70 miliardi a fondo perduto e 110-120 in prestito. Conte potrebbe approfittare dell’accordo per ottenere anche il Fondo Salva-Stati.

conte-rutte

Giuseppe Conte contro Mark Rutte, la vera e propria battaglia nel contesto di un vertice di importanza capitale per le sorti dell’Unione Europea. Da una parte c’è il premier italiano, che sta combattendo in prima linea la sua battaglia sul Recovery Fund. Sull’altro fronte fa capolino il capo del Governo olandese, che non sembra voler assumere una posizione morbida nei nostri confronti. E così la battaglia, in parte dialettica e in parte sui contenuti, prosegue senza soluzione di continuità. Anche perchè Giuseppe Conte vuole portare a casa il risultato che si è prefissato, e vuole farlo a ogni costo.

E così, anche nella terza giornata del vertice di Bruxelles – il più lungo dalla fondazione dell’Unione – il capo del Governo italiano ha affondato ancora. “Sembra quasi che tu voglia piegarci il braccio per non farci usare questo denaro – ha tuonato all’indirizzo del suo omologo olandese – . Il mio Paese ha una sua dignità, c’è un limite che non va superato”. Anche perchè Rutte non sembra volersi spostare dalla sua posizione. Anzi, se lo fa è solo per proporre soluzioni sempre più penalizzanti dell’Italia (e non solo). E così, giorno dopo giorno la proposta dell’uomo che rappresenta nel vertice gli Stati frugali cala in maniera costante e continua.

Si è partiti con la prima proposta sul Recovery Fund: 500 miliardi a fondo perduto e 250 sotto forma di prestiti. Poi Rutte ha iniziato la sua trattativa al ribasso: è sceso a 400 miliardi all’inizio del vertice, poi a 350 nell’ultima proposta formulata ieri. Un atteggiamento che ha fatto saltare i nervi di Conte, e con i suoi anche quelli di Merkel e Macron, chiaramente indispettiti dall’atteggiamento del premier olandese. Forse consapevole del fatto che, anche in mancanza di un accordo, il suo Paese non avrebbe le stesse ripercussioni di Italia, Francia e Spagna nel caso in cui il Recovery Fund non venisse attuato.

Mark Rutte e Giuseppe Conte – meteoweek.com

E anche perchè sa che Conte non può permettersi di “rovinare tutto” e interrompere i negoziati. Rutte sa quanto questa vera e propria pioggia di miliardi sia importante per il rilancio dell’Italia. Gioca sulle condizioni economiche del nostro Paese, ma non fa niente per agevolare la trattativa. Ed è per questo motivo che, nel corso dell’incontro avvenuto ieri a Bruxelles, il premier italiano ha voluto avvertire il collega olandese. Prima facendogli capire che il suo atteggiamento non porta a nulla di buono. Poi con un tono diverso, ha detto che “queste risorse sono il minimo indispensabile” e potrebbero servirne il doppio in caso di nuovo rinvio.

Si sa, Giuseppe Conte non può permettersi di lasciare Bruxelles senza aver ottenuto una qualsiasi forma di accordo. Per questo motivo ha contattato subito gli altri esponenti di spicco del Governo, facendo capire che i leader “frugali” vogliono piegare la resistenza sua e di Gualtieri. Potrebbe succedere di tutto, anche l’eventualità che sia proprio l’Italia a interrompere una trattativa che è vitale per il destino del Paese. Ma è anche l’ultimo scenario che il premier vorrebbe tenere in considerazione, per evitare un rinvio che sarebbe deleterio per le casse nazionali.

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Dunque bisogna trovare un accordo a tutti i costi, a prescindere dagli scontri che ci sono stati e che con ogni probabilità continueranno a esserci. Anche perchè, al di là degli effetti sulle casse delle nazioni coinvolte, poi bisognerà rispondere ai mercati. E anche in questo caso, la situazione sarebbe drammatica. Allo stato attuale delle cose, l’Italia otterrebbe dal Recovery Fund 75 miliardi a fondo perduto e 110-120 sotto forma di prestiti. E tornerebbe in ballo quel Mes da 37 miliardi che varrebbe un passaggio importante per la solidità del Governo: il sostegno di Forza Italia.

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