Coronavirus, la paura piega anche Trump: “Il peggio deve venire”

Le infezioni da coronavirus nel mondo sono aumentate drasticamente, superando i 15 milioni di contagi. Significativo il dietrofront di Trump, preoccupano le condizioni di Brasile, Messico e India.

coronavirus - trump
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Le infezioni globali da coronavirus hanno raggiunto i 15 milioni, secondo i dati della Johns Hopkins University. Il bilancio delle vittime del Messico è diventato il quarto più alto nel mondo, ma si teme che le cifre reali possano essere molto più alte, sfuggite a causa dei bassi livelli di tamponi. Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha effettuato un terzo test per il coronavirus, e ha dichiarato di voler viaggiare nel Paese nel caso ottenesse un responso negativo.

Nel frattempo, negli Stati Uniti il presidente Donal Trump fa marcia indietro, e raccomanda ai suoi cittadini di indossare la mascherina. “Prima di raggiungere un miglioramento, la situazione peggiorerà”, ha dichiarato durante il suo briefing quotidiano sul Covid-19.

Coronavirus nel mondo, raggiunti i 15 milioni di casi

Le infezioni globali da coronavirus hanno toccato i 15 milioni, secondo il conteggio fornito da Reuters. Il totale si attesta ora a 15.009.213 casi, un numero pari a tre volte quello delle influenze registrate regolarmente ogni anno. Il bilancio delle vittime, invece, raggiunge 616.000 decessi in soli sette mesi.

Nel conteggio globale, gli Stati Uniti rimangono il Paese più colpito, seguito dal Brasile. Ma ora anche l’India ha raggiunto il suo tragico traguardo, finendo al terzo posto per numero di infezioni, e riportando quasi 40.000 nuovi casi nel suo consueto aggiornamento quotidiano relativo alla pandemia.

La situazione negli Stati Uniti

Colpito duramente dalle critiche riguardo la sua gestione dell’epidemia, e accusato soprattutto di aver minimizzato i rischi e le conseguenze della stessa durante le prime fasi, nella giornata di ieri Trump ha confermato un significativo cambiamento di rotta da parte dell’esecutivo, incoraggiando gli americani a indossare la mascherina “ovunque possono e quando possono”.

Siamo sviluppando una strategia che si rivelerà molto potente, e la stiamo sviluppando strada facendo. Alcune aree nel nostro Paese stanno rispondendo molto bene, altre invece meno bene. La situazione, purtroppo, peggiorerà prima di poter migliorare. Una cosa che non vorrei mai dire, ma purtroppo è così che stanno andando le cose. Basta anche guardarsi intorno, vedere quello che succede nel mondo“, ha infatti spiegato il presidente.

E mentre l’epidemia continua a peggiorare negli Stati Uniti, l’attenzione di Trump in vista delle elezioni presidenziali di novembre punta sulla riapertura dell’economia, con i governatori degli stati più colpiti dal virus – Texas, Florida e Georgia – che continuano a respingere con forza le richieste di restrizioni più severe.

La situazione in Brasile

Secondo quanto si apprende da ABC, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha dichiarato di aver effettuato un terzo test per verificare la sua infezione al coronavirus. Parlando con i sostenitori riuniti davanti alla residenza presidenziale, Bolsonaro avrebbe esordito: “Se Dio vorrà, sarò negativo“.

coronavirus in brasile
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Era il 7 luglio, il giorno in cui il presidente dichiarò di aver contratto il Covid-19, e dopo una settimana ribadito di essere risultato positivo ai test per una seconda volta. Ma se questo terzo tampone dovesse risultare negativo, Bolsonaro ha affermato che nei prossimi giorni potrebbe riprendere a viaggiare nel Paese, dove lo attende lo stato del Piaui.

Lo stato di San Paolo, però, ha superato i 20.000 morti, mentre a livello nazionale si parla di oltre 80.000 vittime mietute dal virus. San Paolo è lo stato più popoloso del Brasile, con 46 milioni di persone, ed è tristemente diventato l’epicentro della pandemia di coronavirus nel paese sudamericano. Le autorità avevano già applicato tutte le dovute misure di distanziamento sociale a partire da metà marzo, ma non è stato mai disposto un concreto lockdown.

I decessi da Coronavirus in Messico

Salgono a oltre 40.000 le persone morte a causa del virus in Messico. Per la precisione, il ministero della Sanità ha dichiarato che i decessi per Covid-19 sono aumentati di 915 nelle ultime 24 ore, raggiungendo quindi un totale di 40.400 decessi – il bilancio più alto dopo quello del Regno Unito, che tocca le 45.507 vittime. Il numero di casi confermati in Messico è aumentato di 6.859 casi, raggiungendo dunque i 356.386 totali.

Numeri che, sebbene siano già estremamente preoccupanti, potrebbero essere gravemente sottostimati, dato che il governo conduce pochi test e tamponi sulla sua popolazione. Nella giornata di martedì, erano infatti stati disposti poco più di 820.000 test, circa 1 test ogni 160 abitanti. E nelle ultime settimane, il 47% di tutti quelli svolti si è rivelato positivo, fatto che suggerisce come la scelta dell’esecutivo sia quella di testare soltanto chi ha sintomi gravi o considerevoli. Le autorità sanitarie, inoltre, hanno dichiarato che sarebbero soltanto 170.000 i test rimasti ancora a disposizione.

Record in India e obbligo di mascherine a Hong Kong

In India, ormai diventato il terzo Paese al mondo ad essere stato tragicamente colpito dalla pandemia, è stato registrato nelle ultime 24 ore un aumento di 37.140 nuove infezioni da coronavirus, con un bilancio nazionale che ora è salito a 1.155.191 casi. Martedì il Ministero della Sanità ha registrato 587 decessi in 24 ore, con un conteggio totale delle vittime ora arrivato a 28.082.

coronavirus a hong kong
foto via ABC

Il Consiglio Indiano di Ricerca Medica (ICMR), principale organo di ricerca medica dell’India, ha esortato le autorità ad aumentare il numero di laboratori attivi e di aumentare la capacità di somministrazione e controllo dei test. Gli esperti affermano che nel Paese si assisterà probabilmente a una serie di picchi man mano che il virus si diffonderà nelle aree rurali, zone in cui il sistema sanitario è molto precario.

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Nel frattempo, Hong Kong ha disposto l’obbligo di indossare le mascherine sui trasporti pubblici e nei luoghi al chiuso, come le stazioni e i terminal. Le misure avranno durata di due settimane, e tenteranno di tenere sotto controllo la trasmissione delle infezioni a livello locale.

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Il ministro della sanità, Sophia Chan, ha inoltre raccomandato ai cittadini di rimanere quanto più possibile in casa. “Questo è il momento più critico per Hong Kong. Chiediamo ai cittadini di essere pazienti e di rimanere a casa il più possibile“, ha infatti affermato Chan. In città sono stati riportati 113 casi di coronavirus nella giornata di oggi, numero che segna un nuovo record giornaliero; sempre nei dati odierni, si parla poi di 105 nuovi casi registrati in 24 ore.

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