Rifila alla prostituta soldi falsi, finito a processo un cliente albanese

Paga la prostituta con soldi falsi: albanese trentenne finisce a processo. Insieme all’amico aveva trascorso una notte in albergo con la donna, senza avere però intenzione di pagarla.

paga prostituta con soldi falsi
paga prostituta con soldi falsi – foto di repertorio

Una notte brava finita male, per un albanese di 34 anni residente a Valdera. Secondo quanto si apprende da Il Tirreno, infatti, l’uomo sarebbe finito a processo con l’accusa di aver speso soldi falsi. Ad incriminarlo è stata una prostituta sua connazionale, che avrebbe riferito alle forze dell’ordine di essere stata truffata sia dal 34enne, che da un suo amico, dopo aver avuto un rapporto a tre. I fatti risalgono 2015, ma gli sviluppi della vicenda hanno portato i legali in tribunale solo adesso.

Paga la prestazione con soldi falsi, denunciato dalla prostituta

Secondo quanto è stato ricostruito dalla donna, la truffa è stata commessa una notte di cinque anni fa, nel 2015. I due amici albanesi, tutti e due trentenni, avrebbero incontrato la prostituta nell’area della Saint Gobain (Pisa), lungo l’Aurelia, in quel tratto stradale davanti agli ex magazzini Piaggio. I tre avrebbero dunque pattuito con un rapporto sessuale da consumare in albergo, tanto che la donna sarebbe salita in auto con i trentenni e si sarebbe diretta con loro in hotel.

Prima di iniziare la sua prestazione, però, una volta arrivati in camera la donna avrebbe chiesto di poter vedere il denaro, così da essere certa di essere pagata a fine rapporto. Nessun sospetto in quel momento è balenato nella mente della prostituta, poiché i soldi sembrano a tutti gli effetti veri. Così, una volta completato il rapporto, i due avrebbero saldato il prezzo stabilito – 400 euro in contanti, tutti in tagli da 20 e 50 euro – per riaccompagnare in strada la donna.

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foto di repertorio

È stato soltanto quando i due clienti se n’erano già andati, che la donna si è accorta della truffa: le banconote che le avevano rifilato erano fasulle. A quel punto è allora scattata la denuncia. Recatasi dalla forze dell’ordine per segnalare l’accaduto, la prostituta sarebbe stata in grado di fornire tutti gli estremi necessari all’identificazione di uno dei due albanesi, il 34enne ora finito a processo.

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Dopo quella di ieri, la prossima udienza è stata rinviata in autunno, e si terrà davanti al giudizio di Susanna Messina (con pm onorario Giovanni Pepe). A difendere il truffatore, invece, sarà l’avvocato Rolando Rossi, che è stato ieri sostituito dalla collega Antonella Ingargiola.

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