Coronavirus, ecco le nuove norme per gli uffici pubblici

E’ arrivata la bozza di protocollo per la sicurezza degli uffici pubblici, dopo l’intesa raggiunta tra ministero della Pubblica amministrazione e sindacati. Tra le norme anti-Covid previste, termoscanner agli ingressi e mascherine. 

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(Foto di Piero Cruciatti, da Getty Images)

L’Italia continua a monitorare la situazione coronavirus, e lo fa non solo attraverso opere di tracciamento ma anche tramite un adeguamento delle misure di sicurezza. Il Covid, infatti, non è stato relegato a un’emergenza del passato. Il rischio di nuovi focolai resta, piuttosto, un pericolo sempre incombente. Così si riorganizzano gli spazi, dalle scuole ai bar, e ora arriva anche la bozza di protocollo per la sicurezza degli uffici pubblici, una bozza ottenuta tramite il raggiungimento di un’intesa tra i ministeri della Pubblica amministrazione e i sindacati. Tra le norme anti-Covid più evidenti, appare il termoscanner all’ingresso dei locali. Stando alla bozza, infatti, si procederà a rilevare la “temperatura corporea del personale interno e dell’utenza esterna” all’ingresso dei luoghi di lavoro pubblici. Lo si farà “tramite idonea strumentazione che garantisca l’adeguato distanziamento interpersonale”. Il riferimento va ai termoscanner.

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Inoltre “le amministrazioni, ove utilizzino strumentazione che richieda l’impiego di operatori per la rilevazione della temperatura, possono anche ricorrere, nei limiti delle risorse a legislazione vigente, a convenzioni stipulate con associazioni di volontariato”. Lo scopo è di vietare l’ingresso a tutti coloro che presenteranno una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, la soglia oltre la quale inizia lo stato febbricitante, primo campanello d’allarme da tenere sotto controllo. Ma una volta dentro ai locali di lavoro, è necessario continuare a proteggere i dipendenti. Per questo le amministrazioni pubbliche garantiranno ai loro dipendenti “appropriati dispositivi di protezione individuale”. Negli uffici pubblici le mascherine, dunque, diventano indispensabili in mancanza di adeguato distanziamento sociale o nel caso in cui si abitino spazi condivisi. L’idea, nel caso di attività in luoghi in comune, è di garantire comunque “l’utilizzo di barriere separatorie”. Per tutti i lavoratori a contatto con il pubblico “potrà essere previsto l’impiego di visiere”.

I sindacati: “Così si mettono in sicurezza i lavoratori”

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(Foto di Tiziana Fabi, da Getty Images)

A commentare l’intesa è la delegazione della Uil, che attraverso le parole del segretario generale Pierpaolo Bombardieri commenta: “Il Protocollo sottoscritto mette in sicurezza i lavoratori, in vista del loro graduale rientro sui posti di lavoro. Nel testo vengono definite misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori pubblici, a partire dalla misurazione della temperatura corporea fino alla dotazione di dispositivi di protezione individuale e collettivi, garantendo anche l’adeguata formazione al loro utilizzo”. Un protocollo che, però, non diventa rigida burocrazia, ma è capace di adattarsi alle esigenze degli stessi dipendenti: “In riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poi l’accordo favorisce misure di flessibilità oraria, con specifico riguardo a situazione di particolare necessità o bisogno del personale. Le parti hanno sancito l’impegno a proseguire il confronto sul tema del lavoro agile che deve diventare, al di là dell’emergenza, un fattore strutturato e regolamentato”.

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Soddisfatta anche la Cgil, che parla di “di una regolamentazione necessaria che garantisce, in tutti i luoghi di lavoro, i necessari spazi negoziali sia per la gestione del personale in servizio, sia per l’organizzazione del lavoro agile”. Anche la Cgil sottolinea a più riprese l’importanza di insistere sul lavoro agile, una modalità che va strutturata dal profondo per il futuro: “L’intesa prevede l’avvio di un confronto complessivo sul lavoro agile, modalità che necessita di una regolamentazione e che per noi rappresenterà una delle priorità della nuova stagione contrattuale. Nelle prossime settimane, il nostro impegno, sarà volto a conciliare la ripresa delle attività, sia in servizio che da remoto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza”.

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