Covid-19, New York Times elogia “modello Italia”: ha gestito epidemia meglio degli Usa

Covid-19, New York Times elogia “modello Italia”: ha gestito epidemia meglio degli Usa. E aggiunge che “se l’Italia è il malato d’Europa, noi cosa siamo?”

Covid-19, New York Times elogia "modello Italia": ha gestito epidemia meglio degli Usa
Covid-19, New York Times elogia “modello Italia”: ha gestito epidemia meglio degli Usa(Photo by Drew Angerer/Getty Images)

Per ciò che concerne la gestione del Coronavirus, l’Italia “fa fare una bruttissima figura all’America”. Così l’economista statunitense e premio nobel, ndr) Paul Krugman sul New York Times, elogiando il Bel Paese per come ha gestito l’emergenza Covid. “Il ruolo centrale giocato dall’Italia mi ha colto di sorpresa: è stato il primo paese in occidente a subire una grande ondata di contagi“, dice Krugman, “Gli ospedali erano al limite e il bilancio dei morti è stato devastante nella prima fase dell’epidemia. Ma dopo alcune settimane il numero di casi è iniziato a calare e i funzionari americani erano convinti che l’America avrebbe seguito un percorso simile. Non è andata così. I casi negli Stati Uniti sono cresciuti per un paio di mesi, poi hanno iniziato a salire rapidamente. Così come il tasso di mortalità“.

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Krugman prosegue il suo articolo chiedendosi come mai un Paese con “burocrazia di certo non famosa per la sua efficienza” e “cittadini non di certo noti per la loro disponibilità a seguire le regole“, possa aver gestito l’emergenza meglio degli Usa. “Credo che molte persone siano consapevoli che la nostra gestione del virus è stata tragicamente inferiore rispetto a un paese come la Germania, ma come può l’America fare molto peggio dell’Italia?. Il governo italiano è profondamente indebitato e questo debito è importante perché l’Italia non ha una propria valuta; ciò significa che non può fare ciò che facciamo e stampare molti soldi in caso di crisi. Demografia sfavorevole e problemi economici sono anche i maggiori svantaggi italiani. Il rapporto tra gli anziani e gli adulti in età lavorativa è il più alto nel mondo occidentale. Il record di crescita dell’Italia è profondamente deludente: il Pil pro capite ristagna da vent’anni”.

Nonostante tutto, secondo l’economista, l’Italia ha un vantaggio rispetto agli Usa, ossia “non essere gravato dalla disastrosa leadership americana“. Di certo gli Usa avrebbero potuto seguire il modello del nostro Paese, dice Krugman, ma “l’amministrazione Trump e i suoi alleati hanno spinto per una rapida riapertura ignorando gli avvertimenti degli epidemiologi. Poiché non abbiamo fatto quello che ha fatto l’Italia, non abbiamo schiacciato la curva, piuttosto il contrario. Le cose sono state aggravate dall’opposizione patologica alle mascherine, al punto che anche quelle che dovrebbero essere ovvie precauzioni sono diventate battaglie culturali. Persino il promesso guadagno economico derivante da una riapertura rapida, è stato un miraggio: molti stati stanno reintroducendo blocchi parziali e ci sono prove crescenti che la ripresa dei posti di lavoro si stia bloccando, se non andando al contrario”. 

L’editorialista conclude affermando che “dopo tre anni e mezzo per rendere l’America di nuovo grande, siamo diventati una figura patetica sul palcoscenico mondiale, una storia di ammonimento sull’orgoglio che precede la caduta. In questi giorni gli americani possono solo invidiare il successo dell’Italia nel resistere al coronavirus, il suo rapido ritorno a una sorta di normalità che è un sogno lontano in una nazione che si congratulava con se stessa per la sua cultura del fare. L’Italia è spesso definita come “il malato d’Europa”. Allora noi cosa siamo?“.

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