L’incredibile morte di Giuliano Bergamini. Non paga al ristorante e accade qualcosa di surreale

L’incredibile e drammatica vicenda si svolge a Tivoli. Fuggendo per non pagare al ristorante, il 23enne si ferisce ad una gamba. E muore di setticemia fulminante.

Giuliano Bergamini

Una morte assurda, un destino crudele. Mai avrebbe immaginato, Giuliano Bergamini, che una serata con gli amici “condita” da una bravata sarebbe andata a finire in tragedia. Eppure così è stato. Tutto inizia con una cena insieme a due amici al ristorante. Quando arriva il momento del conto, i tre decidono di non pagare: Giuliano si da alla fuga. Prova a saltare una recinzione, ma resta impigliato ad uno spuntone di ferro, e si ferisce alla gamba destra. La ferita è grave: è costretto a recasi al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, dove lo medicano e gli diagnosticano dieci giorni di prognosi. Meno di quarantotto ore dopo muore al San Camillo di Roma per una setticemia fulminante. Una fine assurda, quella di Giuliano Bergamini, 23 anni, residente a Guidonia . Sulla tragedia la procura ha aperto un’inchiesta con l’accusa di omicidio colposo. I familiari del ragazzo hanno presentato denuncia contro l’equipe medica dell’ospedale di Tivoli che ha visitato Giuliano, due giorni prima del decesso. Ieri è stata eseguita l’autopsia.

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Questa la ricostruzione di quanto avvenuto: è la sera del 23 luglio – quasi una settimana fa –  quando Giuliano, in compagnia di due amici, va a cena al ristorante «Antico Girarrosto» a Tivoli. Al termine della serata i tre ragazzi non vogliono di pagare il conto. La situazione degenera in fretta: Giuliano, però, non partecipa alla discussione. Ha deciso di darsi alla fuga, di scappare.  Saltando la recinzione, però, rimane, con la gamba destra impigliata a uno spuntone di ferro. Il dolore è forte, lancinante. Non può più muoversi. A quel punto intervengono i camerieri del ristorante che aiutano Giuliano a sfilarsi dallo spuntone. Il 23enne si reca in ospedale, mentre i suoi amici vengono fermati dai carabinieri, che sono intervenuti dopo essere stati chiamati dal proprietario. L’arresto per i due è convalidato il giorno dopo. Mentre gli amici finiscono in manette, al pronto soccorso di Tivoli i dottori medicano la ferita a Giuliano e lo mandano a casa con dieci giorni di prognosi. Il 24 luglio le condizioni di salute del ragazzo però precipitano. I familiari lo portano all’ospedale San Camillo. La situazione è ormai disperata. La morte arriverà la mattina del 25 luglio.

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