Bonus per chi spende fino a 5mila euro tramite Pos

E’ uno degli incentivi che il governo sta immaginando per spingere i consumi: una operazione da due miliardi – forse si arriverà a tre – per sostenere i settori in maggiore sofferenza.

Spingere i consumi per contenere la crisi: è questo l’obiettivo del governo, e per raggiungerlo sono diverse le opzioni valutate. Tra le varie possibilità, c’è quella di incentivare con dei bonus fiscali la spesa tramite carta di credito o bancomat fino a 5mila euro. Oltre ai consumi in bar e ristoranti si starebbe valutando di incentivare con uno sconto a carico dello Stato gli acquisti di abbigliamento o elettrodomestici, che sono tra i settori più in sofferenza. Una spinta ai consumi da almeno due miliardi (ma si starebbe tentando di arrivare a tre), con un bonus legato ad alcune tipologie di spese con carte e bancomat fatte da qui alla fine dell’anno. È questo il progetto del governo da lanciare con il decreto di agosto, che sarà varato in settimana. L’idea è quella di agevolare fiscalmente una spesa fino a 5mila euro: non per tutti, naturalmente, e non per tutto. Oltre ai consumi in bar e ristoranti si starebbe valutando di incentivare con uno sconto a carico dello Stato gli acquisti di abbigliamento o elettrodomestici, tra i settori più in sofferenza. Ancora da stabilire anche il meccanismo di sconto, se attraverso una card o con rimborsi direttamente ai contribuenti. L’ampiezza del raggio d’azione del nuovo meccanismo dipenderà anche dai requisiti che saranno chiamati a definire la platea dei beneficiari.

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L’aiuto governativo si deve concentrare sulle fasce medie e basse per reddito della popolazione, più colpite dagli effetti della frenata dell’economia. Per le famiglie più in difficoltà si studia anche una riapertura dei termini per la richiesta del reddito di emergenza. In vista del decreto Agosto, sul pacchetto di misure in materia di lavoro emergono già alcuni nodi critici a partire dal riferimento alla perdita del fatturato di almeno il 20% tra il primo semestre 2020 e 2019 come condizione per accedere senza oneri economici alla seconda tranche di 9 settimane di cassa integrazione Covid. Dubbi anche sulla possibile estensione del blocco dei licenziamenti al 31 dicembre (iniziato lo scorso 17 marzo con scadenza il 17 agosto) per i datori di lavoro chiamati a pagare il contributo addizionale per l’utilizzo la cassa Covid.

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