Il grido di dolore di Sabrina Soster: “Ridatemi mia figlia!”

La storia di Sabrina Soster: un anno fa il Tribunale dei Minori le ha tolto la figlia di dieci anni, e lei sta lottando per riaverla. 

Sabrina Soster seduta di fronte al Tribunale per i Minorenni

Giorno e notte di fronte al Tribunale dei Minori di Roma: seduta su una piccola sedia, con accanto un trolley ed una bottiglia di acqua. Sabrina Soster è una mamma, a cui da oltre un anno il Tribunale ha sottratto la figlia. La bambina, dieci anni, mostrava segni di aggressività e di oppositività: atteggiamenti attribuiti a “conflittualità genitoriale”. In realtà la bambina soffre di autismo: una psicologa lo aveva sospettato, l’ospedale Bambino Gesù lo certifica, nel dicembre del 2019.

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La bambina è dunque autistica: da questa condizione deriverebbe l’aggressività della piccola. Una condizione che Sabrina spesso ha indicato, inascoltata: “Lo sospettavamo, ma la Asl di Latina non ha mai voluto effettuare i test. Sono stati fatto solo dopo mesi che mia figlia mi era stata sottratta”. Le difficoltà comportamentali della bambina dipenderebbero dunque dall’autismo. Verrebbe quindi a cadere la tesi della conflittualità genitoriale: eppure Sabrina ancora non si vede restituire la figlia. E allora ha deciso di combattere, con tutti gli strumenti che ha: compreso il suo corpo, esposto ai rigori dell’inverno o al grande caldo estivo su una sedia, di fronte al portone del Tribunale. Nel video, Sabrina racconta tutta la sua storia.

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