Mentana: “Vengano resi noti i nomi dei furbetti del bonus”

Il direttore del Tg di La7 si complimenta con la collega di Repubblica che ha portato alla luce il caso. E su Facebook, Mentana scrive: “Il grave è che tutto ciò sia vergognoso ma formalmente legale”.

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La vicenda legata ai cinque furbetti del bonus continua a tenere banco. E con ogni probabilità ci accompagnerà ancora per diverso tempo, vista la gravità dell’episodio e il fatto che si tratti in ogni caso di personaggi di spicco della politica italiana. I cinque parlamentari, che pur percependo uno stipendio di almeno 13mila euro al mese, hanno fatto richiesta dei 600 euro per i possessori di partita Iva, sono finiti nell’occhio del ciclone. Ma una delle cose più gravi riguarda il fatto che tutto ciò gli è stato consentito, proprio in base alle linee guida del Governo.

Enrico Mentana è una delle voci più autorevoli tra quelle che si sono occupate di questo caso increscioso. Il direttore del Tg di La7 e del quotidiano online Open ha voluto dire la sua, per esprimere soprattutto il suo dispiacere per una vicenda così amara. Mentana, dal canto suo, oltre a voler condannare gli autori di questo gesto, totalmente privo di dignità e pudore, ha avuto parole poco carine per altri. Come ad esempio chi ha fatto sì che questo scempio accadesse, ovvero chi ha stabilito le linee guida per la richiesta del bonus partita Iva.

Mentana ha ringraziato pubblicamente la collega di Repubblica Giovanna Vitale – meteoweek.com

Perchè, al di là della questione prettamente morale, c’è da tenere in considerazione il “liberi tutti” legato proprio alla norma in questione. E in tal senso va inquadrato proprio il post, che Enrico Mentana ha pubblicato sulla propria pagina ufficiale su Facebook. “Ora tutti giustamente chiedono di sapere i nomi dei cinque parlamentari (e del conduttore tv!) che hanno chiesto il bonus di 600 euro, pur guadagnando 12mila euro al mese, e oltretutto avendo svolto un’attività minima nei mesi del lockdown. Il grave è che sia vergognoso ma formalmente legale“.

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Fuori i nomi insomma, per consentire agli elettori di valutare“, prosegue il giornalista. Il quale ha voluto riservare uno spazio speciale anche alla collega di Repubblica che ha consentito di svelare questo retroscena agghiacciante. E così, alla fine del post, c’è la menzione: “E intanto, per chi fa informazione, un dovere piacevole: ringraziare Giovanna Vitale di Repubblica che ha scoperto la storia“. Un modo anche per dare il giusto spazio e anche una piccola rivincita ai giornalisti. Coloro i quali vengono tacciati di lavorare più in favore dei potenti e meno al servizio del popolo. Ma che una volta tanto hanno fatto il loro dovere.

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