Era scomparso da circa un anno: i familiari lo trovano in obitorio

I familiari stavano cercando Gennaro Trapanese, 50 anni, da oltre un anno, dopo che il suo allontanamento da casa, avvenuto il 16 luglio del 2019, aveva destato grande preoccupazione.

Gennaro Trapanese residente nelle palazzine di edilizia popolare di via Lamaria a Torre del Greco insieme all’anziana mamma e ad altri due fratelli maggiori, sembrava scomparso nel nulla un anno fa. Per rendere la ricerca più costruttiva, i parenti oltre a rivolgersi alla polizia avevano creato una pagina Facebook, chiamando anche la trasmissione televisiva «Chi l’ha visto». Ospiti a settembre aveva aperto una sezione dedicata all’uomo. I tentativi sono andati tutti a vuoto. In realtà Gennaro Trapanese era morto il giorno stesso della scomparsa. Ma il suo corpo era finito, probabilmente per sbaglio, in una cella frigorifera dell’obitorio del Secondo Policlinico. La famiglia non era mai stata avvertita. Il ritrovamento dell’uomo ha acceso le polemiche: la famiglia, informata dalle forze dell’ordine della possibilità che in quell’obitorio ci fosse un cadavere corrispondente alle loro puntuali descrizioni, si è recata sul posto e ha appreso che il corpo privo di vita era proprio quello di Gennaro. E ora mentre piangono la morte del loro caro,mamma e fratelli chiedono di sapere come mai nessuna segnalazione e nessun sospetto sull’identità di quel corpo.

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La scomparsa dopo la morte dell’uomo: i familiari chiedono la verità

Per adesso su quello che è accaduto dal momento della scomparsa a quello della segnalazione ai familiari ci sono soltanto tanti dubbi. Per questo è stato chiesto all’avvocato Francesco Maria Morelli di presentare una denuncia in Procura, attraverso la quale si punta a comprendere come sia possibile far sparire una persona dentro all’obitorio senza avvertire i familiari. Quel giorno non aveva con sé documenti e oggetti utili a un immediato riconoscimento, ma sul corpo portava tatuaggi che se segnalati avrebbero potuto evitare un anno di ricerche infruttuose, di ansie e di speranze. Invece, di Gennaro Trapanese si perdono le tracce il 16 luglio dello scorso anno. Come viene riportato nella denuncia presentata alle forze dell’ordine e poi in sintesi trasmessa alla redazione di «Chi l’ha visto». Gennaro potrebbe aver raggiunto il capoluogo partenopeo. E in effetti a Napoli, e più precisamente nel quartiere di San Giovanni a Teduccio – da ciò che hanno saputo recentemente i parenti del 50enne – il suo corpo sarebbe stato trovato, ormai privo di vita.

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Non si sa con precisione chi abbia recuperato il corpo e lo abbia trasferito all’obitorio del Secondo Policlinico, dove è stata regolarmente effettuata l’autopsia, che ha confermato la morte per overdose. Da quel momento il cadavere è stato richiuso in una cella frigorifero e nessuno ha più pensato ad avvertire nessuno. Come se una famiglia non l’avesse mai avuta. “È vero, Gennaro non aveva con sé i documenti, ma come abbiamo segnalato nelle nostre denunce e come riportato dal sito del programma Chi l’ha visto, aveva tatuato un diavoletto simbolo del Milan sul braccio destro e una piccola scritta sull’altro braccio: a volerla fare, l’identificazione era possibile”. Ciò che non avremmo mai immaginato – sottolinea lo zio – è che quel corpo senza vita fosse stato recuperato lo stesso giorno della scomparsa”. Domani in una chiesa di Torre del Greco si svolgerà il funerale che avrebbe dovuto svolgersi un anno fa.

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