Seconda ondata Covid-19: i quattro scenari del Ministero

“Preparate scorte e posti letto”: è questo quanto scritto dal Ministero della Salute in una lettera alle Regioni in previsione di una seconda ondata di Covid-19. Quattro gli scenari possibili.

Seconda ondata Covid: i quattro scenari del Ministero

Seconda ondata di Covid-19 e quattro scenari. Lo scenario numero uno sembrerebbe il più ottimista. Uno scenario che prevede in autunno e in inverno un proseguo dell’epidemia con i numeri attuali e focolai localizzati, circoscritti. Dunque, un primo scenario che vede il sistema sanitario pronto ad un impatto simile. Ma lo scenario numero quattro è certamente il più pessimista. È uno scenario che prevede un’epidemia fuori dal controllo anche a causa delle riaperture delle scuole. A questo punto, saranno necessarie misure di contenimento simili a quelle già vissute nella fase 1. È questo quanto scritto, in sintesi, nel documento del Ministero della Salute, inviato alle Regioni, dal titolo “Elementi di preparazione e risposta a Covid-19 nella stagione autunno-invernale”. Dice il documento: bisogna fare scorta di materiale di protezione, di farmaci, avere pronti il personale e i posti letto necessari. Se a marzo il nemico inevitabilmente ci ha colto alle spalle, ora dobbiamo essere preparati.

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Seconda ondata Covid: i quattro scenari del Ministero

Eppure non sono poche le incognite. Il documento ricorda cosa è successo a marzo: “La gestione dell’epidemia nei territori più colpiti è stata caratterizzata dal rapido sovraccarico dei servizi territoriali ed assistenziali quali saturazione dei posti letto, elevata necessità di materiali di consumo, di attrezzature e di personale sanitario. L’incremento di trasmissibilità (Rt), osservato a partire da giugno in alcune regioni, si stabilizzerà attorno ai valori di questi in giorni oppure continuerà ad aumentare nel tempo. Gli scenari cambieranno notevolmente a seconda che si riesca o meno a mantenere Rt sotto soglia da qui all’inizio dell’autunno”. Ieri il Lazio, ad esempio, è tornato sotto il livello critico di 1 e non possibile sapere quanto inciderà sull’epidemia la riapertura delle scuole, anche se cominciano a esservi evidenze scientifiche di focolai a lezione, soprattutto alle superiori. “Non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente. Tutto questo rende molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole”: altra incognita riportata sul documento.

Dunque, gli obiettivi sono rafforzare su scala nazionale il monitoraggio dell’epidemia e mantenere un numero adeguato di posti letto su scala regionale, nonché una disponibilità immediata e un continuo approvvigionamento di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi diagnostici e farmaci.

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