Stasera in tv | Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Andrà in onda venerdì 14 agosto alle ore 21.20 sul canale Rete4 il film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, cult del 1974 scritto e diretto da Lina Wertmüller. Ecco cinque ragioni per non perderselo.

Ecco cinque buoni motivi per non perdersi questa sera in tv il film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, cult del 1974 scritto e diretto da Lina Wertmüller. Il film andrà in onda venerdì 14 agosto alle ore 21.20 sul canale Rete4.

Un film rivoluzionario

Il cinema di Lina Wertmüller, prima di essere celebrato addirittura con un Oscar onorario, è stato sempre oggetto di dibattiti molto accesi e feroci. Attorno alla sua figura, infatti, non c’è mai stato consenso unanime. È riuscita a penetrare il mercato d’essai americano, ma ha anche scatenato la rabbia e il fastidio di chi quel mercato lo frequentavo. Pauline Kael, la più importante giornalista di cinema in America, arrivò a definire i suoi film “misogini” e “maschilisti”. Tra le scene incriminate della sua filmografia anche quella in cui viene messa in scena la violenza (approvata dalla vittima) in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

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La complessità di vedute

Nel suo film la Wertmüller affronta tematiche femministe, il razzismo e la disuguaglianza tra nord e sud, senza salvare nessuno nei suoi personaggi, ma anzi evidenziandone falsità e contraddizioni. Se Raffaella Pavone Lanzetti (Mariangela Melato) parla di tutela dell’ambiente e discetta sulla parità tra sessi, dall’altra parte maltratta e offende i marinai meridionali. Così Gennarino Carunchio (Giancarlo Giannini) alza le mani su Raffaella, considerando la donna utile solo “a lavare le mutande”.

I paesaggi

Nel film si possono ammirare diversi scorci della Sardegna. Il film è stato girato lungo la costa orientale sarda, nel golfo di Orosei in provincia di Nuoro. La spiaggia dello sbarco dei due naufraghi è Cala Fuili, nel comune di Dorgali. La spiaggia di Cala Luna, a cavallo fra il comune di Dorgali e quello di Baunei, è stata set di un’altra buona parte delle riprese. Il rifugio di Carunchio e le scene più sensuali sono state girate invece nelle dune di Capo Comino, località del comune di Siniscola.

Le citazioni memorabili

Il film è ricco di citazioni memorabili. È rimasto nella storia del cinema il momento in cui, alla fine del film, deluso e ubriaco, Gennarino si rivolge al mare, dicendo: “Mare traditore, che mi fosti amico un tempo e poi mi camminasti sopra il cuore”. Con queste parole Lina Wertmüller ha voluto mettere in bocca all’incolto e rozzo Gennarino una parafrasi dei versi finali del famoso Epodo di Strasburgo, componimento della lirica greca arcaica attribuito ad Archiloco o ad Ipponatte, nella traduzione di Salvatore Quasimodo: “Questo vorrei vedere che tu soffra, / tu che m’eri amico un tempo / e poi mi camminasti sopra il cuore”.

La colonna sonora

Nel 1975 il film, snobbato in tutte le categorie principali, riceve il David di Donatello per il miglior musicista a Piero Piccioni, compositore di tutte le musiche originali. La canzone che si sente in sottofondo durante la telefonata tra Gennarino e Raffaella quasi al termine del film è la celebre Signora mia cantata da Sandro Giacobbe, grande successo dell’estate 1974.

 

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