9 positivi dopo festa a Porto Cervo: “Colpa di chi tiene le discoteche aperte”

Cinque dei positivi sono già rientrati a Roma, mentre gli altri quattro sono bloccati in Sardegna. Uno di loro tuona su Instagram: “Le istituzioni hanno lasciato tutto aperto per interessi economici”.

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Continuano a fioccare nuovi casi di positivi al Covid, dopo una vacanza o una serata danzante. Proprio nelle ore in cui viene resa nota l’ordinanza che fa chiudere discoteche e sale da ballo fino a metà settembre, le notizie purtroppo non cambiano. Questa volta ci spostiamo a Porto Cervo, dove si è esibito nelle scorse ore Lorenzo Palazzi, un noto dj romano. Un evento che ha attirato sulla costa sarda centinaia di ragazzi provenienti dalla Capitale. E nove di loro hanno contratto il Coronavirus, probabilmente per via dell’assembramento nella discoteca Country durante la serata.

Cinque di loro sono riusciti a tornare a Roma, dove osserveranno la necessaria quarantena di due settimane. Per altri quattro, invece, è necessaria la permanenza in Sardegna prima di un nuovo tampone in cui si stabilirà se i ragazzi sono ancora positivi o potranno tornare a casa. E poi ci sono i casi, oltre una cinquantina, di ragazzi che dovranno attendere a Porto Cervo prima di farsi fare il tampone. Tuttavia, come rivela uno dei ragazzi presenti sul posto, “non si può parlare di un’unica serata, perché da inizio agosto nella zona di Porto Rotondo e Porto Cervo siamo stati anche in altri locali, in feste private, in cene“.

Tra le altre cose, due delle nove persone positive sono approdate a Porto Cervo dopo aver trascorso qualche giorno a Ibiza. Una terza ragazza, che era con loro ma è rimasta sull’isola delle Baleari, le aveva avvertite di essere risultata positiva al tampone. Così anche loro lo hanno fatto, scoprendo di aver contratto il Covid. E proprio durante la festa svoltasi lo scorso 9 agosto, potrebbe esserci stato il contagio con altri sette ragazzi risultati positivi. La location è il Country Club, il gruppo di amici di queste due ragazze positive ammonta a circa 50 unità.

Il Country Club di Porto Cervo – meteoweek.com

Da lì in poi, un movimento frenetico che collega Ibiza, la Grecia, la stessa Roma ma anche la Toscana. Tutti in movimento da Porto Cervo. A dire il vero, il termoscanner usato dalla sicurezza del Country Club non fa segnare casi di ragazzi con febbre sopra i 37 gradi. Pertanto viene da pensare che tutti i nove ragazzi risultati positivi fossero asintomatici. Tuttavia, una volta tornate nella Capitale, due delle ragazze presenti alla festa hanno alcuni sintomi di influenza. Febbre non troppo alta, ma quanto basta per far scattare l’allarme. Anche perchè sono le due ragazze transitate da Ibiza prima di andare a Porto Cervo.

E così, scattano i controlli e le misure di sicurezza per evitare che il Covid possa diffondersi ancora di più. Per il momento sono nove quelli risultati positivi: cinque di loro sono già a Roma, mentre quattro dovranno seguire la quarantena a Porto Rotondo. E poi ci sono anche circa 15 persone rimaste a Porto Cervo, venti persone rientrate nelle rispettive città (non erano residenti a Roma) e infine dodici persone sparse tra altre località turistiche, come Forte dei Marmi e Sabaudia. Ognuno di loro verrà controllato e dovrà rendere noti i propri spostamenti.

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Ma non mancano gli attacchi, da parte degli stessi ragazzi risultati positivi. Uno di loro sferra un attacco deciso alle autorità e alle istituzioni, direttamente dal suo profilo su Instagram: “Scrivo questo posto per invitarvi a fare silenzio e non diffamare gente che non ha nessuna colpa, se non quella di frequentare locali o luoghi pubblici nel pieno rispetto della legge. La situazione è stata gestita malissimo, ma a mio avviso la colpa è delle istituzioni che per loro interessi economici hanno lasciato tutto aperto. Tutti i locali della Costa Smeralda sono stati avvisati della situazione e neanche uno era chiuso. C’è gente che continua a frequentare spiagge, ristoranti e discoteche, per il semplice fatto che non avvertono alcun sintomo e quindi pensano di stare bene e non vogliono fare la quarantena“.

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