Rave party illegale nel Cremonese: oltre 1.500 persone da tutta Europa

Il rave party è scattato alla vigilia di Ferragosto a Spino D’Adda, in provincia di Cremona. Le forze dell’ordine si sono recate sul posto in più di un’occasione, senza però poter intervenire. Nessuno indossava mascherine nè rispettava le distanze.

Rave-Party-Cremona

Mentre il Governo continua a lottare per ridurre al minimo l’eventualità di un nuovo picco dei casi di Coronavirus, c’è chi ancora deve assimilare per bene la lezione. Così dalla provincia di Cremona arriva la notizia di un rave party a tema Covid. Una festa ovviamente non autorizzata, che ha preso il via nel giorno della vigilia del Ferragosto. Tra le rive del fiume Adda e le cascine Gamello e Ca’ Nova, in località Spino d’Adda, questa festa va avanti da quasi quattro giorni. E per il momento, non c’è modo di porre un freno o di interrompere questa situazione.

Ci sono circa 1.500 ragazzi che si sono dati appuntamento nel Cremonese. Si tratta di persone provenienti da diverse parti d’Europa, che hanno deciso di radunarsi in barba alle regole sul distanziamento e sull’uso obbligatorio della mascherina. Ovviamente entrambe vengono aggirate in maniera diretta e senza alcun timore che da qui possa propagarsi un nuovo focolaio. E per il momento, le forze dell’ordine non riescono a intervenire per porre fine a questo rave party. Se non altro per la moltitudine di persone che non consentono agli agenti di esercitare la loro professione.

Ma nel frattempo si levano cori di protesta per l’organizzazione di questo rave party, avvenuta senza che nessuno muovesse un dito. In particolare, ad alzare la voce è l’assessore lombardo alla Sicurezza, Riccardo De Corato. Quest’ultimo sottolinea che si verifica “da una parte la recente ordinanza del governo con la quale vengono chiuse le discoteche per evitare assembramenti che favorirebbero la diffusione del Coronavirus, dall’altra un rave party con 1.500 partecipanti provenienti da tutta Europa che continua indisturbato da oltre tre giorni nel cremonese“. Quasi a voler dare la colpa a chi ha posto regole ferree contro gli assembramenti nella vita notturna.

Le forze dell’ordine continuano a presidiare la zona – meteoweek.com

De Corato prosegue il suo discorso, sottolineando la forte gravità di un rave party con così tante persone radunate. Si tratta, stando alle sue parole di un “serio pericolo per la salute dei partecipanti e per quella pubblica. Secondo quanto riportato dai residenti e dalla stampa locale, la Prefettura non ha sgomberato l’area lasciando che gli “irriducibili della musica” potessero continuare con lo sballo nel weekend di Ferragosto, fino ad oggi“. L’assessore sottolinea che “le forze dell’ordine sono state messe a presidio dell’area, non in condizioni di poter intervenire“. E viene fuori anche che “si sono registrati diversi interventi di ambulanze per numerosi partecipanti che si sono sentiti male“.

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Dunque un rave party ai confini della realtà, anche per la sua durata, rischia di provocare serie conseguenze. E al termine del suo intervento, l’assessore De Corato invita le autorità locali a prendere in mano la situazione. “La Prefettura liberi immediatamente la zona ed il Questore di Cremona proceda con il foglio di via per tutte le 1.500 persone ammassate per ore per partecipare al rave party, proprio come fatto dal questore di Mantova lo scorso ottobre per una situazione analoga occorsa a Serravalle Po. Mi auguro che questo provvedimento venga applicato anche in risposta all’aggravante del mancato rispetto delle misure a contrasto – conclude – della diffusione del virus“.

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