Sospesa la senatrice Marzia Casolati: aveva usufruito del bonus aziende

Sospesa la senatrice Marzia Casolati della Lega Piemonte. Faceva parte dei “furbetti” che avevano usufruito del bonus aziende

Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha reso noto che è stato preso il provvedimento della sospensione della senatrice Marzia Casolati. Attraverso un comunicato stampa si apprende che la senatrice avrebbe percepito 1.500 euro di contributo dalla Regione Piemonte come previsto per le attività imprenditoriali che hanno chiuso durante il periodo di lockdown.

Il capogruppo Romeo precisa che il contributo è stato restituito da parte della Casolati e che anche se non si tratta di gesto illecito, non è opportuno che un parlamentare possa accedere a questo genere di sussidio. L’interessata ha accettato e condiviso il provvedimento.

Leggi anche -> Bonus Covid: ecco i due deputati sospesi dalla Lega

Bonus 1.500 euro

Bonus Covid: ecco i due deputati sospesi dalla Lega

Una cifra fondamentale per un libero professionista in difficoltà, disonesta per un parlamentare che non ha bisogno di questo genere di aiuto. Marzia Casolati, 50 anni, è stata eletta in Senato con la Lega nel collegio uninominale di Moncalieri. La donna per il periodo di emergenza covid avrebbe incassato i 1.500 euro per la sua storica gioielleria, “Casolati Gioielli” attiva dal 1911 presso la Galleria Umberto I. Ma non è la sola. Come avvenuto anche per i furbi che hanno usufruito del bonus di 600 euro, anche la senatrice è stata sospesa da Matteo Salvini.

Leggi anche -> Speranza su lockdown: chiudere scelta giustissima che ha salvato Paese

“Dopo aver ascoltato e verificato la posizione, come per i precedenti casi, è stato preso il provvedimento della sospensione per Marzia Casolati”. La senatrice interessata ha beneficiato del bonus previsto nel progetto “Riparti Piemonte” che prevedeva aiuti da 88 milioni di euro a sostegno delle imprese piemontesi. Il gesto di per sé non è illecito poiché l’aiuto non prevedeva limiti di reddito e, diversamente da quello dell’Inps, non era rivolto alle persone individuali bensì alle aziende. Non illecito ma sicuramente irrispettoso e inopportuno da parte di un parlamentare.

Impostazioni privacy