Scuola, tutto ciò che c’è da sapere sul rientro dei ragazzi

Le domande e le risposte sulla riapertura della scuola in Italia, che avverrà il prossimo 14 settembre. Tra gli autobus e le mascherine, tra il distanziamento e i banchi: tutti i dubbi degli italiani.

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Il ministero dell’istruzione non sembra voler tornare più indietro. Il mondo della scuola tornerà al lavoro il prossimo 14 settembre. Giusto in tempo per ultimare alcuni passaggi, per ultimo quello relativo alla sicurezza, con tamponi previsti per docenti e personale. Ma cosa c’è da sapere sulla riapertura delle scuole nel nostro Paese? Proviamo a spiegarlo con alcuni semplici passaggi, con cui risponderemo alle domande più frequenti tra gli italiani. Anche perchè la scuola è un mondo particolarmente delicato, in cui la salute dei bambini va sempre tenuta al primo posto.

Si parte con il rispetto della distanza, che però non dovrebbe essere tale da far proseguire le lezioni da remoto. Saranno i singoli presidi a dover prendere una decisione sulla suddivisione delle lezioni. Potrebbero essere solo le scuole superiori, in ogni caso, a prendere questo provvedimento, a differenza di primarie e medie. Nel caso di un nuovo lockdown, che resta comunque assai remoto, tutto dovrebbe essere rimodulato ancora una volta. In quel caso, la scuola primaria dovrà garantire 10 ore di lezione, 15 nelle scuole medie e 20 alle superiori.

Per accedere a scuola sarà necessario indossare la mascherina per tutte le persone dai 6 anni in su. Questo obbligo ovviamente resterà valido per presidi, bidelli, docenti e anche studenti, ovviamente tenendo in considerazione la loro età. Tuttavia, gli studenti potranno abbassarla in tutti i casi in cui è possibile rispettare il metro di distanza. In caso contrario, sarà necessario tenerla al volto. I bambini al di sotto dei 6 anni, invece, non saranno obbligati a usarla. Per quanto riguarda i bambini disabili, può non essere indossata se la disabilità non è compatibile con il suo uso continuativo.

Per quanto riguarda la mensa a scuola, invece, verrà organizzata in base a turni. Nel caso in cui i locali adibiti alla somministrazione del pranzo venissero convertiti in aule, si potrà portare il cibo da casa e mangiarlo in zone stabilite. In ogni caso, il pasto dovrà essere servito in monoporzioni, con vaschette separate dalle posate. Verranno forniti come sempre anche un bicchiere e un tovagliolo monouso. Se possibile, tutto il materiale che servirà ai bambini per contenere e consumare il pasto dovrà essere compostabile.

Un altro passaggio importante per la riapertura delle scuole sarà il servizio di scuolabus. Per salirvi a bordo servirà la mascherina, che dovrà essere indossata anche a bordo e fino all’uscita dal mezzo. Anche all’interno del bus sarà necessario rispettare il metro di distanza, fatta eccezione per fratelli e altri ragazzi che vivono nella stessa abitazione. Nel caso di percorsi inferiori ai 15 minuti di percorrenza, non sarà necessario seguire la regola del distanziamento. Questa situazione è delicata a tal punto che gli enti locali hanno fatto notare carenza di mezzi e organico.

In classe va rispettato il distanziamento – meteoweek.com

I gruppi dell’infanzia saranno organizzati in maniera stratificata. Alcuni gruppi verranno composto con l’individuazione di un determinato personale educatore, docente e collaboratore. Ciò servirà a semplificare l’adozione delle misure di contenimento in caso di contagio in quel gruppo. Inoltre ogni bambino non potrà portare a scuola il proprio giocattolo personale, ma dovrà “accontentarsi” di quelli presenti a scuola. Il materiale ludico verrà assegnato ai singoli bambini o a gruppi e sezioni specifiche, in modo da evitare contaminazioni.

Che succede se c’è un positivo a scuola?

Ogni scuola potrà contare su un presidio sanitario, con un medico competente per la sorveglianza sanitaria. Questo dovrà collaborare con il preside e con il rappresentante dei lavoratori per mantenere la sicurezza e il rispetto delle misure anti-Covid. Dovrà tenere sotto controllo non solo gli studenti, ma anche i cosiddetti lavoratori fragili, ovvero quelli maggiormente esposti al rischio di contagio. Non va dimenticato che la febbre dovrà essere misurata a casa, visto che ogni scuola non disporrà di termoscanner.

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Ma cosa succede a scuola in caso di contagio? In primis bisognerà esaminare il singolo contesto. Anche perchè bisognerà decidere se mettere in quarantena la classe che contiene il soggetto positivo, oppure l’intera scuola. Dopodichè verranno coinvolti i pediatri e i medici di medicina generale. Loro, insieme ai dipartimenti di Prevenzione delle Asl, dovranno garantire il giusto supporto alla scuola in cui si verifica il caso di positività. L’obiettivo è quello di rispettare le norme anti-covid, anche nella gestione dei soggetti infetti e dei loro contatti più stretti.

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