Strategia italiana: ripresa del Pil più veloce grazie al lockdown

Secondo il Centro Studi la strategia italiana risulterebbe vincente. Grazie alla scelta di chiusura totale, o quasi, la ripresa del Pil è più veloce

 (Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Tra i numeri di casi che tornano a salire, le polemiche su aperture e chiusure dei locali e mascherine su fasce orarie “bizzarre”, è giunto il momento di guardare all’aspetto economico. Secondo il centro studi Ref Ricerche presieduto da Roberto Perotti “il trade-off fra misure a favore della salute e misure a sostegno dell’economia è meno rigido di quanto si possa avere pensato inizialmente. I costi di impatto di un lockdown più severo sono in parte transitori. L’Italia e chi come lei ha fermato tutto o quasi, sta registrando rimbalzi maggiori, mentre coloro che hanno optato per una politica più sciolta, come nel caso di Stati Uniti e Regno Unito, non ci sono stati grossi guadagni dal punto di vista economico”.

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Il team di Fedele De Novellis secondo quanto confermato, è giunto alla conclusione che la strategia utilizzata dall’Italia che ha comportato un severo lockdown per due mesi, è stata una risposta corretta al tipo di emergenza che si deve affrontare. Scegliendo la linea di Confindustria che si è sempre dimostrata contraria alla chiusura, sarebbe stato controproducente per l’economia.

Sempre dal Ref Ricerche si può dedurre che in questa fase è molto importante “non tanto l’entità della contrazione del Pil nel periodo di lockdown, bensì la rapidità di recupero successivo; ovvero quanto delle perdite di prodotto accusate nella fase delle chiusure si protrarrà ancora, una volta terminata la fase dei vincoli amministrativi all’attività economica”. Fino ad ora i dati sono positivi nel periodo di riferimento maggio e giugno e anche i numeri di luglio e agosto sono in crescita ma con un leggero rallentamento. Stando alla situazione, il terzo trimestre potrebbe registrare incrementi del Pil in molte economie.

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 (Photo by Marcelo Hernandez/Getty Images)

Virus ed economia

Grazie alle politiche monetarie e fiscali è stato possibile che coloro che hanno bloccato una quota maggiore della produzione, registri un maggiore numero di riaperture. Il dubbio attuale è sulle conseguenze che potrebbero verificarsi in caso di misure più restrittive. I casi sono aumentati ma non si può dire lo stesso per ricoveri gravi e decessi; ciò significherebbe che il virus è “più leggero” oppure che c’è stato un miglioramento della capacità di diagnosi.

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Queste due ipotesi avranno effetti diversi sulle questioni economiche ma è un dilemma che non potrà essere risolto prima delle settimane che verranno attraverso l’osservazione e monitoraggio dei nuovi casi. Se il virus è meno aggressivo, non saranno necessarie regole troppo rigide di comportamento.

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