Focolaio Covid nello stabilimento Aia, ma l’attività prosegue

La Prefettura non ha interrotto l’attività per lo stabilimento Aia di Vazzola, in provincia di Treviso. Sono 182 su 700 i dipendenti contagiati nell’impianto agroalimentare.

Focolaio Covid nello stabilimento Aia di Treviso

Si tratta di un altro caso di focolaio nel Veneto ed è nello stabilimento Aia di Vazzola, in provincia di Treviso. Al momento sono stati rilevanti 182 contagi su 560 test eseguiti a fronte di un totale di 700 dipendenti. I positivi rintracciati sono stati posti in quarantena e sono tutti asintomatici.

No allo stop

In base a quanto deciso al vertice alla Prefettura di Treviso, con le sigle sindacali e le autorità sanitarie comunicali vi saranno dei provvedimenti da mettere in atto per affrontare la situazione. La riduzione della produzione del 50%, il distanziamento fra le postazioni operative e la diminuzione del numero di lavoratori per turno, queste sono le prime decisioni assunte nel corso dell’incontro convocato dal prefetto.

Focolaio Covid stabilimento Aia Treviso

In una nota della prefettura di Treviso, si apprende che “A conclusione di un ampio dibattito si è convenuto sulla circostanza che, allo stato attuale, non sussistano i presupposti per imporre, da parte dell’autorità sanitaria, la chiusura dello stabilimento, anche alla stregua di quanto rappresentato dall’azienda Ulss circa la percentuale dei positivi al Covid-19 sul totale del personale sottoposto a tampone, corrispondente circa al 30%, e in merito alla asintomaticità dei lavoratori risultati positivi.”


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Nuovo screening

È previsto per la prossima settimana un nuovo screening con dei nuovi test rapidi. Intanto lo stabilimento andrà avanti con la produzione, scongiurando l’ipotesi di una chiusura presa in considerazione nelle ultime ore, con conseguenze gravose. Se infatti fosse stata interrotta la catena del reparto macellazione, si sarebbero dovuti abbattere circa 1,5 milioni di capi di pollame, circostanza che avrebbe comportato una situazione complicata da gestire, oltre che dal punto di vista economico, anche sul fronte igienico sanitario.

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Controlli e tamponi ripetuti

Tra i presenti al vertice, il sindaco di Vazzola, Giovanni Zanon e il direttore generale dell’azienda sanitaria Ulss n.2 di Treviso Francesco Benazzi. Ed è proprio il responsabile della struttura sanitaria ad aver garantito la prosecuzione dell’attività di monitoraggio

A questo scopo il dottor Benazzi ha infine tenuto a raccomandare la diffusione tra il personale della consapevolezza sulle buone pratiche anti-contagio e quindi “sulla necessità dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, del mantenimento del distanziamento sociale e della frequente igiene delle mani, quali imprescindibili misure di prevenzione dal contagio”,

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