Cinquant’anni di violenze in casa: anziana denuncia il marito

Un’anziana donna ha denunciato suo marito dopo aver subito violenze in casa per ben 50 anni.“Se voglio ti ammazzo”: è stata questa l’ultima minaccia, spesso ripetuta dall’uomo, che ha spinto la donna a chiedere aiuto.

Cinquant'anni di violenze in casa

Una donna di 80 anni ha deciso di denunciare il marito, anch’esso di 80 anni, rivelando di aver patito 50 anni di violenze domestiche. Insulti, coltelli puntati alla gola, botte e minacce, quest’ultime talvolta anche registrate. Ora l’uomo è già stato allontanato dalla casa dove i due hanno sempre vissuto tramite una misura cautelare e sarà giudicato per maltrattamenti familiari con il rito abbreviato dal tribunale di Firenze. La coppia vive da sempre nel centro di Firenze e ha due figlie adulte. Dalle carte dell’indagine svolta nei giorni del lockdown dalla polizia giudiziaria emerge come proprio il fatto di avere due figlie avrebbe convinto più volte la donna a non denunciare il marito, nonostante le violenze subite.

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Il 9 marzo scorso la donna ha denunciato il marito a seguito dell’ennesimo episodio di violenza domestica. L’uomo, infatti, secondo le testimonianze era infuriato per motivi futili e avrebbe scagliato contro sua moglie tutti gli oggetti presenti in cucina, avrebbe poi preso un coltello per tagliare il pane e l’avrebbe puntato al collo della donna. A questo punto nonostante la donna, una volta liberatasi, avrebbe iniziato a scappare intorno al tavolo, avvisando l’uomo che avrebbe chiamato la polizia se lui non avesse desistito, il marito avrebbe continuato a vessarla. È così che l’anziana donna ha trovato il coraggio di chiamare il 113. Questo quanto riportato sul verbale della denuncia.

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Difatti, già all’inizio degli anni Settanta la coppia decise di separarsi per il comportamento dell’uomo, ma un anno dopo la donna, difesa oggi dall’avvocato Mattia Alfano, accettò nuovamente la presenza del marito in casa “solo per il bene delle figlie”: spiega. Da lì in poi, un continuo avvenire di costrizioni e insulti, minacce fisiche e ritorsioni che si facevano sempre più violente quando la coppia rimaneva sola in casa.“Se voglio ti ammazzo”: ripeteva spesso il marito alla donna che, nonostante l’età avanzata, ha trovato il modo di usare un registratore e documentare alcune delle violenze verbali patite. Una volta riprodotti al pubblico ministero una delle prove è partita la richiesta al gip. Il giudice per le indagini preliminari, Maurizio Caivano, ha fissato la prima udienza del processo per il prossimo 29 settembre.

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