Stati Uniti, vietata la detenzione dei bambini migranti negli hotel

Il giudice Dolly M. Gee ha imposto l’interruzione di questa pratica. Gli hotel, come si legge nella sentenza, “non sono adeguatamente sicuri e non tengono conto della vulnerabilità” dei piccoli migranti.

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Niente detenzione negli hotel degli Stati Uniti per i bambini che entrano in maniera clandestina nel Paese. Il giudice Dolly M. Gee ha dato questa sentenza, che di fatto cambierà le abitudini nella gestione dei migranti, in particolare dei minori. Si è trattata, specialmente negli ultimi anni, di una pratica particolarmente diffusa per gestire il flusso migratorio all’interno degli Stati Uniti. Ma stando a quanto è stato stabilito dal giudice, le condizioni degli hotel in cui venivano detenuti gli hotel “non sono adeguatamente sicure e non tengono sufficientemente conto della vulnerabilità dei minori non accompagnati in detenzione“.

Così Dolly M. Gee ha inviato un’ingiunzione attraverso il Dipartimento di sicurezza interna. In essa era imposta l’interruzione dell’immissione dei minori all’interno delle strutture alberghiere di tutto il Paese. In particolare, questa nuova misura si applica ai minori non accompagnati e ai bambini detenuti con i familiari. Ma esistono alcune eccezioni, come nel caso di migranti di minore età che devono essere trattenuti non oltre due notti prima del trasferimento. Il giudice ha richiesto l’intervento di osservatori indipendenti e avvocati per rappresentare i bambini immigrati.

Per loro esiste la possibilità di accedere nelle strutture in cui i giovani migranti sono transitati. La necessità, secondo il giudice, è quella di fare delle valutazioni sulla base delle nuove restrizioni in tema di salute pubblica. Nell’emettere la sua sentenza, il giudice Gee ha fatto capire che “la pandemia può richiedere modifiche temporanee e di emergenza al sistema di immigrazione per migliorare la sicurezza pubblica“. Al tempo stesso, però, il Dipartimento “non può eludere le protezioni umanitarie fondamentali che l’accordo di Flores garantisce ai minori sotto la loro custodia, specialmente quando non ci sono prove convincenti che l’albergo sia più sicuro delle strutture autorizzate“.

Il giudice Dolly M. Gee – meteoweek.com

Motivo per cui è stata data questa sentenza, che ha un valore storico soprattutto nella gestione dei migranti. Da questo momento in poi, dunque, i minori che arrivano negli Stati Uniti non potranno più essere trasferiti nelle strutture alberghiere, se non per un periodo di tempo molto limitato. La sentenza, in ogni caso, continua a essere oggetto di discussione. E non mancano le proposte, piuttosto forti e accorate, da parte di chi richiede ancora una proroga per consentire di adeguarsi alle nuove misure. Anche se, almeno per il momento, non sembrano esserci i margini per la trattativa.

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In particolare, gli avvocati del Governo hanno provato a sollecitare il giudice Gee affinchè venisse ritardata l’esecuzione dell’ordinanza appena firmata. Secondo loro, il trasferimento sicuro dei migranti minori in nuove strutture avrebbe bisogno di un po’ di tempo in più. Oltre alla necessità del giusto coordinamento da parte delle autorità preposte. Inoltre, un portavoce del dipartimento dell’immigrazione ha fatto capire che l’agenzia “sta valutando la decisione del tribunale ma non è in grado di commentare ulteriormente a causa del contenzioso in corso“.

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