Gualtieri: giù il Pil, ma meglio del previsto. Recovery Fund occasione unica

A Cernobbio ha avuto luogo anche l’intervento del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che a proposito del Recovery Fund avrebbe affermato: “Siamo determinati a utilizzare al meglio le risorse Ue, che significa non disperderle in mille rivoli di micro progetti, ma solo in progetti con un impatto significativo”.

roberto gualtieri - meteoweek.com

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parla al Forum The European House Ambrosetti Cernobbio. Il messaggio è chiaro, volto anche a placare le preoccupazioni del presidente della Repubblica Mattarella e di altri come lui, inquietati dalle possibili ripercussioni che la creazione di un debito inutile potrebbe avere sulle nuove generazioni. Su questo punto Gualtieri afferma: “Siamo determinati a utilizzare al meglio le risorse Ue, che significa non disperderle in mille rivoli di micro progetti, ma solo in progetti con un impatto significativo, su direttrici coordinate e coerenti”. Infatti, dice il ministro, “il Recovery Fund è un’opportunità unica che il Paese deve saper cogliere per uscire da questa pesante crisi e riprendere un percorso di crescita”. Il ministro però non nega l’evidenza: quest’anno la caduta del Pil sarà “senza precedenti”. Infatti prosegue: “Ci sarà impatto significativo sul Pil, in particolare nel secondo trimestre, con un -12,8%. Ma da una serie di indicatori, valutiamo che il rimbalzo del 3° trimestre sarà maggiore del -9,5% della previsione del Def. E la contrazione annuale del Pil potrebbe non essere lontana da quanto previsto in aprile. Non posso dare un dato preciso. Ma al momento è ben inferiore di quanto stimato da molti previsori e non è a 2 cifre”. Insomma, l’Italia sembra rispondere meglio del previsto, ma è necessario attendere ancora per capire come evolverà la situazione. Secondo il ministro Gualtieri “la normalità tornerà nel corso del 2021 e l’economia riaprirà”.



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A questo punto, sottolinea Gualtieri, è importantissimo utilizzare nella maniera più proficua i soldi del Recovery Plan, che “ci dà lo spazio anche fiscale per far entrare a regime una riforma che speriamo sia ambiziosa e dia semplicità al sistema tributario e riduzione del carico fiscale, soprattutto per i redditi medi e medio bassi”. Insomma, al centro dell’attenzione, tra le altre cose, ci sarà una imponente riforma fiscale: “Questa massa di investimenti aggiuntivi ci darà anche lo spazio per, gradualmente, far entrare a regime una riforma fiscale che strutturalmente si finanzierà con il contrasto all’evasione fiscale e con una riforma del sistema delle detrazioni e dalla tassazione ambientale”. In genere, l’ottimismo del ministro sembra giustificata anche da una certa soddisfazione nei confronti di quanto ottenuto in Europa: “Siamo stati feriti da una pandemia molto forte che ci ha colpito per primi, ma guardiamo al futuro con fiducia. L’Italia ha reagito bene alla crisi, i cittadini, gli operatori sanitari le imprese e anche il governo. Una percezione ampiamente condivisa”. Ma tutto questo è stato possibile anche perché “l’Europa questa volta è stata davvero all’altezza della sfida, con una serie di interventi prima regolatori e poi di politica monetaria e fiscale”. Infine una previsione sul futuro, salvo imprevisti: “Riteniamo che su un orizzonte più lungo la situazione andrà migliorando. I progressi sul fronte dei test, delle terapie e dei vaccini porterà a un graduale ritorno della normalità nel corso del 2021. E se non avverranno altri shock l’economia riprenderà”.

 

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