Dal primo settembre l’Agenzia delle Entrate non accetta più questo pagamento

L’Agenzia delle entrate ha emanato un nuovo provvedimento circa il pagamento di alcuni tributi. Un provvedimento emanato il 27 gennaio 2020 e in vigore dal primo settembre.

Provvedimento Agenzia delle Entrate dal primo settembre

Il 27 gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento relativo al pagamento di alcuni tributi. Il 20 febbraio ha introdotto ulteriori modifiche per gli stessi adempimenti. La Risoluzione 9/E prevede infatti nuovi codici tributo ed un nuovo modello per questi pagamenti. Dal 2 marzo 2020, le imposte per gli atti tra privati vanno pagati tramite F24. Fino al 31 agosto 2020 il Fisco ha accettato questi pagamenti sia attraverso il F24 che con il vecchio modello F23. Ma dal primo settembre l’Agenzia delle Entrate non accetta più questo pagamento. L’ Agenzia delle Entrate ha dunque modificato le modalità di pagamento per gli atti tra privati, ovvero preliminari di compravendita e contratti di comodato. La modifica è partita in pieno lockdown e non ha avuto un adeguato risalto data la circostanza. Inoltre, il periodo di tolleranza è scaduto proprio il primo settembre, giorno in cui molte attività riprendono. Difatti, dal primo settembre tutti i pagamenti relativi agli atti tra privati vanno fatti utilizzando il modello F24 ordinario.


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I piani di rateizzazione

La crisi finanziaria in corso ha costretto il Governo a sospendere gli adempimenti fiscali per alcuni mesi. Ora l’Agenzia vuota il sacco su cartelle e pagamenti. Ad esempio, i pagamenti dei piani di rateizzazione riprenderanno dal 15 ottobre. Precedentemente l’Agenzia ha esonerato i contribuenti dal pagamento ma le scadenze del 31 maggio e del 31 agosto sono confluite nella data del 15 ottobre, mentre il 30 novembre scadranno tutti i pagamenti sospesi. Ai sensi del Decreto Rilancio, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate potranno concedere dilazioni fino a dieci rate per le istanze pervenute entro metà ottobre. Una situazione prevedibile, tuttavia molti cittadini e imprese non sono ancora pronti per questo a causa degli effetti della crisi.

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