Coronavirus, Bill Gates: “Pandemia finirà nel 2022. Ci aspetta un autunno duro”

Il magnate americano Bill Gates ha parlato, in una recente intervista, della situazione provocata dalla pandemia di coronavirus: “Il virus finirà solo tra due anni, ci attende un autunno molto duro”.

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Bill Gates sul coronavirus – foto via La Stampa

Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha parlato con certo scetticismo in merito alla situazione coronavirus durante una recente intervista concessa a La Stampa.  Dichiarandosi “pessimista su come sarà l’autunno nell’emisfero settentrionale“, Gates ha sottolineato che “se non avremo interventi il numero dei morti anche negli Usa tornerà ai livelli della primavera”. Inoltre, il filantropo ha anche evidenziato come “ci attenderà un autunno molto duro“, sempre in riferimento all’aumento e alla conseguente gestione dei nuovi contagi, e che soltanto nel 2022 la pandemia potrà dirsi definitivamente conclusa.

Arretratezza e corsa al vaccino

Negli Stati Uniti, in particolare, Gates fa riferimento soprattutto quella che è stata al momento la strategia applicata dall’amministrazione Trump. Una risposta alla pandemia, secondo il filantropo, “bocciata e disastrosa“, e che punta tutto sullo spiraglio di speranza offerto dalla produzione di un vaccino. “Se non avremo interventi il numero dei morti anche negli Usa tornerà ai livelli della primavera”, ha infatti spiegato ai giornalisti, sottolineando che la pandemia ha fatto arretrare il Paese sotto diversi punto di vista.

“Tristemente, quest’anno parliamo degli arretramenti provocati dalla pandemia. L’impatto sulla salute è un passo indietro di 25 anni, e la povertà estrema è cresciuta del 7%. Dobbiamo fermare il virus, ma serve la collaborazione globale. Lavorare insieme per creare il vaccino, condurre i trial, produrlo, distribuirlo. L’accesso farà la differenza. Secondo gli studi dalla Northeastern University, se i primi due miliardi di dosi andranno solo ai Paesi ricchi, avremo il doppio dei morti“.

Diversi vaccini sembrano promettenti

Ci sarebbe un “ma”, però, in questo suo cupo monologo in merito agli effetti della pandemia che affligge i Paesi settentrionali. “La notizia buona è che abbiamo diversi vaccini promettenti, e potrebbero ricevere l’autorizzazione all’uso di emergenza dalla Fda o dalla Mhra entro fine anno, o certamente all’inizio del prossimo. Mi aspetto che due o tre l’avranno. Alcuni pensano prima di novembre, però non è probabile. La Pfizer è l’unica che potrebbe riuscirci, ma molti altri dovrebbero avere i dati dei test entro l’inizio dell’anno prossimo. Il primo vaccino potrebbe non essere quello definitivo, servirà altro lavoro sui secondari”, ha infatti sottolineato Gates ai giornalisti.


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Annunciando, anche, che: “La Gates Foundation è concentrata su quelli che possono essere prodotti in grande scala, con un costo basso, fra 2 e 3 dollari a dose. Ciò include AstraZeneca Oxford, Novavax, Johnson & Johnson e Sanofi. Cerchiamo di vedere se funzionano, e costruiamo una capacità di produzione globale, per oltre un miliardo e mezzo di dosi all’anno”.  E ancora, ha spiegato infine il magnate: “Lavoriamo con produttori nei Paesi in via di sviluppo, tipo il Serum Institute in India. Se saranno efficaci, anche con un livello di vaccinazione del 60% fermeremo la diffusione esponenziale della malattia. Il prossimo anno porteremo giù il numero dei morti, e nel 2022 la pandemia finirà”.

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