Rebibbia, tragedia sfiorata in carcere: “Bonafede cosa aspetta a intervenire?”

Un incendio è scoppiato nelle scorse ore tra le ali del carcere romano di Rebibbia. La denuncia è arrivata dal Sappe. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera: “Quanto è accaduto lo stato di insicurezza delle nostre carceri”.

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L’entrata del carcere di Rebibbia – meteoweek.com

Si è sfiorata la tragedia, ieri, nel carcere romano di Rebibbia“. Questo è quanto è stato reso noto dai vertici del Sappe, attraverso una nota particolarmente contrariata e carica di rabbia per quanto è accaduto. Nel dettaglio, un detenuto ha appiccato all’interno del penitenziario capitolino, direttamente dalla sua cella. Il rogo ha intossicato l’intera sezione, che ha portato anche ad alcune conseguenze legate a doppio filo con l’emergenza Covid. Una ventina di reclusi, posti in isolamento precauzionale, sono infatti stati evacuati nel cortile passeggi.

Per fortuna, il rogo innescato a Rebibbia non ha portato alcuna conseguenza tra i residenti del carcere. Non c’è stato nessun caso di intossicamento da fumo, anche se per spegnere il rogo è stato necessario il ricorso a due estintori e alla manichetta. Maurizio Somma, segretario del Sappe per la regione Lazio, ha fatto sapere che il detenuto aveva già mostrato segni di squilibrio. L’autore di questo pauroso rogo, dato direttamente dalla sua cella, “aveva già creato problemi in tutti gli altri reparti del penitenziario ma continua a permanere inspiegabilmente a Rebibbia“.

La situazione in cui versa il penitenziario di Rebibbia continua a essere preoccupante, come rivela lo stesso segretario Somma. Tanto che si rendeindispensabile un intervento da parte delle autorità per ristabilire un clima di serenità tra gli operatori“. A queste parole si aggiungono quelle di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. “Quanto accaduto nel carcere di Rebibbia è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti, ma è evidente che l’Amministrazione Penitenziaria deve trovare serie e urgenti soluzioni alla grave situazione riferita all’organico del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Rebibbia“.

Il ministro Bonafede chiamato a intervenire – meteoweek.com

Si levano venti di polemica e di protesta anche tra le forze politiche dell’opposizione. In particolare, a prendere la parola in tal senso è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia. “Più volte abbiamo denunciato la situazione di estrema precarietà delle carceri italiane, insieme alle condizioni di criticità in cui lavorano gli agenti di Polizia Penitenziaria – ha dichiarato – . Quanto accaduto ieri a Rebibbia – e denunciato dal Sappe – dove un detenuto ha appiccato un incendio all’interno della cella intossicando l’intera sezione, conferma lo stato di insicurezza delle nostre carceri“.

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Rampelli incalza e chiede anche l’intervento a gran voce da parte di Alfonso Bonafede. Secondo il vice di Roberto Fico alla Camera, il ministro della giustizia dovrebbe esporsi in prima persona per dar man forte alla polizia penitenziaria. “Ambienti che di fatto intensificano i disagi e fomentano tensioni, episodi che mettono a rischio l’incolumità e la sicurezza degli agenti. Quand’è che il ministro della giustizia Bonafede intenderà porre rimedio – conclude Rampelli – rafforzando le tutele e valorizzando il personale di Polizia Penitenziaria?“.

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