Virginia Raggi non si ferma: “Voglio continuare su questa strada”

Il sindaco di Roma ha chiesto delucidazioni a Crimi e Di Maio per la sua seconda candidatura. Virginia Raggi sarebbe stata rassicurata. Anche se il Partito Democratico ha idee differenti.

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Virginia Raggi ora trema – meteoweek.com

Virginia Raggi sembra iniziare a sentirsi mancare la terra sotto i piedi. Soprattutto dopo l’ultima tornata elettorale in cui il Movimento 5 Stelle ha subito una batosta su tutti i fronti, in particolare alle regionali. I pentastellati hanno perso praticamente ovunque, non tanto in termini di leadership quanto in percentuali di voti ricevuti. Tanto che non mancano delle situazioni abbastanza plateali, come quella del Veneto in cui non ci sarà neanche un consigliere regionale del Movimento. E in tal senso, potrebbe arrivare una strizzata d’occhio all’alleanza con il Partito Democratico.

Proprio lo scenario che l’attuale sindaco di Roma teme di più. Virginia Raggi, infatti, finora ha incassato l’appoggio incondizionato da parte dei ferventi militanti del Movimento 5 Stelle. Una posizione diametralmente opposta, invece, è stata assunta da chi sembra favorevole a un cammino condiviso con i dem. E al tempo stesso, lo stesso reggente del partito Nicola Zingaretti ha fatto capire di non condividere la seconda candidatura della Raggi. Motivo per cui, la sindaca ha voluto una ulteriore prova di sostegno da parte dei vertici del Movimento.

Prima è toccato a Luigi Di Maio, dopodichè è stata la volta di Vito Crimi. Entrambi sono stati contattati in maniera accorata da Virginia Raggi, la quale ha chiesto più che altro delucidazioni sulla posizione del Movimento. Tra un anno Roma tornerà alle urne per eleggere il suo sindaco, e il primo cittadino sarebbe stato rassicurati dalle due punte di diamante pentastellate. La città eterna deve essere al centro del progetto che il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico condividono in vista delle prossime tornate elettorali. Un cammino che può portare a una crescita del consenso da entrambe le parti.

Il timore di Virginia Raggi è che la sua candidatura possa essere ritirata. E la sua reazione, riportata stamani sul Messaggero, è stata rabbiosa. “Per quanti anni Roma è stata governata dal Pd? Chi ha portato al depauperamento il Servizio giardini, io? Chi è che non ha bandito le gare né programmato interventi sul verde, io? Noi abbiamo invertito la rotta e riportato legalità e trasparenza. Quando ho detto di essere pronta a ricandidarmi l’ho fatto perché intendo continuare su questa strada, è evidente che questa è la mia visione ed è anche la visione del M5S su Roma, che intende muoversi così“.

Virginia Raggi porta fiera il simbolo da sindaco – meteoweek.com

Una reazione rabbiosa, figlia probabilmente della frustrazione data dal timore di doversi fermare sul più bello. Proprio nelle settimane successive alla fine del lockdown, in cui Roma sta provando a respirare un’aria diversa. E visto quanto è accaduto nelle giunte precedenti a quella della Raggi, la sua rabbia appare legittima. “Le altre forze politiche – ha tuonato – hanno già dato ampiamente prova di quello che sanno fare in questa città, quindi non credo ci siano margini per ragionamenti diversi se si vuole continuare nella direzione che abbiamo intrapreso, e io voglio farlo“.

Dunque, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico potrebbero presto arrivare a una resa dei conti. Da una parte potrebbe prendere corpo sul serio la possibilità che non sia Virginia Raggi il candidato condiviso per il Campidoglio. D’altro canto potrebbe emergere un piano B: due candidati diversi, ognuno a rappresentare il proprio simbolo, fino a far confluire gli intenti nel caso in cui uno solo di questi dovesse arrivare al ballottaggio. La prima di queste ipotesi starebbe già marciando sull’asse dem-pentastellati. Virginia Raggi lotterà per evitarla.

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A questo punto, potrebbe entrare in campo una figura ancora influente in questo asse, ovvero Beppe Grillo. Solo lui, nell’ottica del Nazareno, potrebbe convincere Virginia Raggi a fare un passo indietro nel nome della continuità. Ovvero per dare una possibilità al Movimento 5 Stelle di mantenere la propria impronta, seppur in alleanza con il Pd. Anche perchè proprio in casa dem c’è la forte spinta di Zingaretti. Lui che ha ribadito dopo le regionali la necessità di mantenere l’unità d’intenti con il M5S per affrontare il centro-destra. Come andrà a finire?

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