Covid-19, un caso grave su cinque dipende dalla genetica

Lo studio pubblicato su Science porta a fare un passo in avanti per identificare le diverse conseguenze del Covid sugli uomini. Lo studio è stato condotto dal Consorzio Internazionale di Genetica.

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Continuano gli studi per analizzare il decorso del Covid – meteoweek.com

Un nuovo studio svela il viaggio che il Covid-19 fa all’interno del corpo umano. In particolare ci si è occupati di studiare le diverse modalità e soprattutto le diverse conseguenze, che variano da soggetto a soggetto. In alcuni casi, infatti, l’impatto del virus è più pesante rispetto ad altri, specialmente gli asintomatici ai quali tutto passa in pochissimo tempo. Per questo motivo, Jean-Laurent Casanova della Rockefeller University ha coordinato uno studio condotto dal Consorzio Internazionale di Genetica. E la scoperta fatta è senza dubbio molto importante.

Le due ricerche hanno indicato cause di natura genetica e immunologica nei casi gravi di contagio da Covid-19. Il risultato è stato pubblicato in due articoli in uscita sulla rivista specializzata Science. Possiamo parlare senza ombra di dubbio di un netto passo avanti nelle scoperte sulle ricadute, e di conseguenza sulla prevenzione nei casi più a rischio. E poi c’è anche l’aspetto relativo alla terapia da mettere in atto per i soggetti che potrebbero riportare maggiori danni, in caso di contagio. Lo studio è ben dettagliato in ogni suo aspetto.

L’Italia ha collaborato a questo studio con il Laboratorio di Genetica Medica dell’Università di Roma Tor Vergata diretto da Giuseppe Novelli, con il gruppo dell’Istituto San Raffaele di Milano diretto da Alessandro Aiuti, e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. L’indagine è stata condotta studiando il Dna di oltre 700 pazienti, tutti con forme gravi di Covid-19. Al termine dello studio si è scoperto che il 3-4% dei casi ha un collegamento con mutazioni che bloccano la produzione di interferone di tipo I. Nel restante 10-11% dei casi sono stati individuati auto-anticorpi, che aggrediscono il sistema immunitario di appartenenza.

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Jean-Laurent Casanova ha fatto le seguenti osservazioni, dopo la pubblicazione dei risultati dello studio: “I risultati suggeriscono in modo convincente che disfunzioni dell’interferone di tipo I costituiscano spesso la causa delle forme più critiche di Covid-19. Almeno in teoria si tratta di disfunzioni che possono essere trattate con farmaci e approcci esistenti“. Ma come abbiamo detto, la rivista Science ha composto due articoli su questo studio, che tende a rivoluzionare l’approccio al virus nel caso di forme più gravi di contagio.

Nel primo articolo si legge delle mutazioni scoperte nei pazienti gravi, dovute a 13 geni già emersi nei vecchi casi di influenza. Proprio la sindrome influenzale – o in questo caso l’infezione da Covid-19 – viene sviluppata più facilmente in presenza di queste mutazioni. “I geni attivi nei meccanismi di difesa quando mutati, sembrano favorire la gravità della malattia – svela Giuseppe Novelli – . Questo studio dimostra che i nostri geni possono quindi influenzare il modo in cui il sistema immunitario risponde a un’infezione, e quindi chiarire perché alcune persone presentano sintomi più gravi della malattia“.

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Nel secondo articolo apparso su Science, invece, si legge dei pazienti che subiscono gravi conseguenze dal Covid per la comparsa degli auto-anticorpi. Come detto, si tratta di anticorpi che aggrediscono il sistema immunitario al quale appartengono. In tal caso, ha preso la parola Alessandro Aiuti del San Raffaele di Milano: “L’approccio adottato dal consorzio ci permetterà di scavare sempre più a fondo nei meccanismi molecolari e genetici che spiegano le forme più gravi di covid-19 e di suggerire soluzioni terapeutiche mirate per gruppi specifici di pazienti“.

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