Alberghiero Cervia, studentesse molestate dal prof: “Ci massaggiava e ci toccava il seno”

Si è tenuto ieri il processo contro il professore dell’Alberghiero di Cervia accusato di molestie. “Il prof ci massaggiava e ci toccava il seno”, raccontano le studentesse nelle loro testimonianze shock.

molestie Alberghiero Cervia
foto di repertorio – Alberghiero Cervia, studentesse subiscono molestie dal prof

Eccessive attenzioni, battute maliziose, e in alcuni casi anche apprezzamenti e palpeggiamenti. Questo il comportamento di un professore dell’Alberghiero di Cervia, finito l’anno scorso agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minorenni. I fatti risalgono al 2019, ma nelle scorse ore sono state ascoltate le testimonianze e le ricostruzioni rilasciate dalle giovani vittime. Il processo si è infatti tenuto ieri mattina, e in tribunale hanno presenziato tre delle nove studentesse coinvolte. Le ragazze avrebbero rilasciato delle sconcertanti dichiarazioni: quel prof, infatti, in classe “non si limitava alla cattedra ma veniva dietro alla sedia, faceva massaggi o si appoggiava con il busto”, cioè in zona genitali, “alla schiena o al gomito” delle sue alunne.

Il caso, come ricorda Il Resto del Carlino, era stato segnalato alle autorità dal preside, dopo aver ascoltato diverse  confidenze da alcune ragazze. Le indagini della squadra Mobile, coordinate dal pm Angela Scorza, erano partite l’8 giugno 2019, e avevano portato il professore agli arresti domiciliari. L’uomo, che oggi non insegna più, era anche lui presente in aula ieri mattina. Accanto ai suoi legali Ermanno Cicognani e Maurizio Taroni, seduti dietro di lui c’erano alcuni dei genitori delle ragazze che hanno testimoniato a processo.

Alberghiero Cervia, le molestie raccontate dalle tre studentesse

“Quando la mia compagna chiedeva qualcosa, prima si appoggiava a lei e poi a me faceva i massaggi“, ha ricostruito ieri mattina la prima studentessa, davanti ai tre giudici del collegio penale. In occasione del compleanno di una studentessa, inoltre, la ragazza ha raccontato che l’insegnante “l’abbracciò davanti a tutta la classe e disse: ‘Se la violento, non mi denunciate?’”.

Un’altra delle vittime presenti in aula ha invece dichiarato che “i toccamenti si verificavano quando spiegava”, e che si verificavano perciò “a porte chiuse”. Inoltre, il professore spesso “usciva per 20 minuti: dubitavano andasse in bagno per i propri bisogni, pensavano cioè che facesse altro”. Come poi ricostruito dalla testimone, in un’occasione – in concomitanza con un esercizio di calcolo del peso corporeo ideale – l’insegnante maniaco “si era misurato prima lui”, poi le avrebbe fatte sistemare al muro una per una: “E per misuraci meglio, toccò il seno a me e ad altre due“, ha spiegato la giovane.

In un’altra occasione, invece, il professore “abbracciò una studentessa per consolarla: lei non era a proprio agio ma non riuscì a divincolarsi“. Di quella situazione di disagio, spiega la testimone, le ragazze ne avevano parlato sia “con la prof di economia” che con la “coordinatrice” dei professori. “Questa disse che si trattava di comportamenti amicali”, e per tale ragione le studentesse anche al preside. Ma, spiega la giovane, se è vero che “’il pedofilo’ era il suo soprannome“, vuol dire che a scuola la situazione era ben nota.


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La terza studentessa, infine, ha ribadito che l’insegnante “appoggiava la mani sulle spalle e poi andava giù” fino a sfiorare il seno. “In una occasione appoggiò le mani su di me e le portò verso il seno“, ha raccontato davanti ai giudici. E se “durante le interrogazioni una ragazza aveva la maglietta scollata o un po’ aderente, lui guardava il seno“. “Una prof ci aveva detto che erano atteggiamenti amicali, ma ci rendemmo conto che non era così”, ha spiegato ancora la ragazza. Nel frattempo, il processo è rinviato a fine febbraio, occasione in cui saranno ascoltate le ultime sei studentesse coinvolte nella vicenda.

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