Covid, cosa cambia in ristoranti, bar e parrucchieri? Nuove linee guida

Sono state varate le nuove linee guida per la apertura delle attività economiche, produttive e ricreative. Ecco cosa cambia per ristoranti, pub, parrucchieri, centri estetici e negozi.

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(Da Getty Images)

Le nuove linee guida sono state varate giovedì 8 ottobre dalla Conferenza delle regioni. Il documento, articolato in schede sulle singole attività, dovrebbe completare le indicazioni universali già fornite dal Governo su distanziamento sociale, dispositivi di protezione e norme igienico-sanitarie. Queste linee guida si rivolgono a un ventaglio di attività commerciali, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, ma anche alberghi, negozi, servizi alla persona (parrucchieri e centri estetici), piscine, palestre, musei.

Nell’ambito della ristorazione, potrà esser rilevata la temperatura corporea di ogni cliente: il limite massimo oltre il quale è negato l’accesso va dai 37,5° in su. I dispositivi di igienizzazione devono esser sempre alla portata di tutti, sia dei clienti sia del personale. La pulizia dei servizi igienici è prevista più volte al giorno. E con i materiali comuni, difficili da disinfettare periodicamente, come ad esempio le carte da gioco? Per lo stesso motivo, è ammessa la presenza di attività ludiche di questo tipo ma se e solo se verrà rispettato l’obbligo di utilizzo di mascherina, l’igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco e rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro. Proprio per garantire il distanziamento e la ricostruzione di una eventuale catena di contagi, negli esercizi con posti a sedere è preferibile privilegiare l’accesso tramite prenotazione. Il nome dei clienti verrà poi conservato per 14 giorni, in modo da rintracciare i presenti qualora spuntasse un caso di positività. In genere è necessario limitare gli ingressi: nei locali con posti a sedere il numero di clienti deve essere equiparato ai posti, non superiore; nei locali sprovvisti di posti a sedere l’ingresso sarà scaglionato. La distanza da un metro può esser ridotta solo attraverso il ricorso a barriere fisiche tra tavoli. Stessa regola del distanziamento sociale, ovviamente, anche per le cerimonie, dove è preferibile utilizzare percorsi separati per entrata e uscita. Laddove possibile, privilegiare spazi all’aperto.


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Stessa cosa per i servizi alla persona come centri estetici e parrucchieri: accesso consentito solo tramite prenotazione, misurazione della temperatura, mantenimento dell’elenco delle presenze per 14 giorni, ingressi scaglionati in base alla capienza del locale, mantenimento del metro di distanza, presenza di igienizzanti per le mani, utilizzo, laddove possibile, di barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio. In questo tipo di attività operatore e cliente potrebbero dover contravvenire al metro di distanza per l’espletamento della prestazione: in questo caso deve essere indossata una mascherina a protezione delle vie aeree. In particolare per i servizi di estetica e per i tatuatori l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. Per quanto riguarda i supermercati, valgono le regole generali applicate a tutte le attività. E’ necessario specificare che in caso di manipolazione del prodotto da parte del cliente, il cliente dovrà procedere alla disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce o dovrà utilizzare guanti monouso forniti dal supermercato stesso.


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Negli uffici, pubblici e privati, degli studi professionali e dei servizi amministrativi che prevedono accesso del pubblico, solita storia: dalla misurazione della temperatura al metro di distanza, fino all’igienizzazione delle mani. Laddove possibile è preferibile facilitare un contatto con i clienti da remoto, evitando l’incontro in presenza. Qualora inevitabile, sarà consentito solo tramite prenotazione. Laddove impossibile mantenere il metro di distanza. E’ necessario l’utilizzo della mascherina e/o, ancor meglio, la disposizione di barriere fisiche. In questo caso, come in tutte le altre attività sopracitate, è consentita la messa a disposizione di riviste, quotidiani e materiale informativo per un uso comune, a patto che si proceda all’igienizzazione delle mani prima della consultazione.

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