“Fai sesso con me o racconto che fai uso di droghe”: ricatta e molesta la sua ex, arrestato

Stalkera, ricatta e molesta la sua ex, in carcere un 40enne di Treviso: “Fai sesso con me o racconto a tutti che fai uso di droghe”. Previsto risarcimento da 5mila euro di danni.

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foto di repertorio – Treviso, ricatta la ex: arrestato

Condannato in rito abbreviato a sei mesi di reclusione e al risarcimento di 5mila euro di danni: questa la sorte di un uomo di 40 anni di Treviso che, per diversi mesi, avrebbe stalkerato e molestato l’ex compagna sotto minacce e ricatti. La donna, 38enne trevisana, sarebbe stata infatti obbligata ad intrattenere con lui diversi rapporti sessuali per evitare che il suo aguzzino raccontasse della sua dipendenza da droga.

Stalkera, ricatta e molesta l’ex compagna per mesi

I fatti si sarebbero svolti nel periodo che va da maggio a novembre 2019. Come riportato dalle fonti, all’origine delle molestie ci sarebbe la gelosia dell’uomo nei confronti della sua ex. A seguito della rottura della loro relazione, l’uomo avrebbe cominciato a perseguitare la donna, pur di averla sempre sotto il suo controllo. Si parla di lunghi appostamenti al di fuori dell’ambiente lavorativo della vittima, di manomissione al telefono personale della donna, e di una serie di comportamenti oppressivi che hanno costretto la 38enne a cambiare abitudini, orari e percorsi di spostamento.


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A questo, punto, allora, sarebbe infine giunto il ricatto: “Fai sesso con me o racconto a tutti che fai uso di droghe“. Un ultimo tentativo, quello dell’uomo, di continuare quella malsana relazione a discapito della volontà della vittima. Dopo mesi di sopportazione, però, la 38enne ha infine deciso di cercare aiuto, parlando della sua drammatica situazione prima con alcuni amici, poi direttamente con le forze dell’ordine. Ed è da qui che è scattata la denuncia.


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Finiti entrambi a processo, l’uomo è stato difeso dagli avvocati Alessandro Corsi e Alessandro Grandi, mentre la donna si è costituita parte civile ed è stata assistita dall’avvocato Stefano Pietrobon. Il persecutore si è dovuto difendere davanti ai giudici di imputazione di violenza sessuale (poi riqualificata in violenza privata), di stalking e di molestie. Condannato in rito abbreviato, dovrà ora scontare sei mesi di reclusione e risarcire la vittima di 5mila euro di danni.

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