Masterchef, intervista a Beatrice | Cosa succedeva dietro le quinte | “Era stile Uomini e Donne”

Beatrice De Tullio concorrente di Masterchef Italia 3, ha ripercorso con noi di Meteoweek i momenti più intensi di quel periodo vissuto davanti ai fornelli e alle telecamere del talent show culinario più famoso al mondo, rivelando alcuni aneddoti e particolari sui giudici e i concorrenti. 

Com’è stata l’esperienza di Masterchef e cosa ti è rimasto del programma?

Un’ informazione ricorrente su molte testate, è quella che io sono stata delusa dal programma ma ti confesso che quando hai 22-23 anni e vivi tutto in un maniera tanto intensa, delle volte hai anche delle aspettative, dei sogni. Io ricordo che all’interno del programma, anche nei fuori onda, ero vista come una persona esuberante, ma in grado di interagire anche con le telecamere, insomma ero ben vista da tutto lo staff. Mi avrebbe fatto piacere continuare nel settore, avevo ed ho tutt’oggi un paio di format tutti miei ed aggiornati alla mia attuale figura. Probabilmente quello non era il momento giusto, ora chissà.. Comunque io ero giovanissima e alcune volte sembrava che qualche giudizio venisse influenzato dal ruolo all’ interno del programma a 360 gradi, come se non parlasse solo il piatto. Adesso l’avrei vissuto con un altro spirito, un pò più leggero, stando al gioco. All’epoca mi sentivo un pò frenata.

Sei stata l’unica concorrente ad uscire e poi a rientrare nel programma. Cosa hai provato in quel momento?

Io non ho mai visto Masterchef prima di parteciparvi però ricordo chiaramente che qualche concorrente della mia edizione, mi diceva che tutti noi ripercorrevamo sostanzialmente le linee guida del format americano. Nella terza edizione del format americano ci fu un ripescaggio e il ripescato andò in finale.

Quindi ti confesso che quando sono rientrata, ho avuto dalla parte dei compagni – che mi vedevano prima come la più piccolina, ma essendo gastronoma a livello teorico sono preparata e avevo molto esperienza tecnica e per questo mi tenevano anche sott’occhio –  dopo il ripescaggio, sono stata “bombardata” perché ovviamente si temeva che il programma seguisse alla lettera le vicende di quello americano.

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Leonardo Rossi, make up artist – @makeupby.leorossi -meteoweek

Tra i concorrenti c’è reale competizione?

Io all’epoca vivevo nel mio mondo, non mi ero studiata una strategia, anche se in generale tendo a non a farlo, ma la mia edizione, rispetto a quelle precedenti – la cosa bella di questo programma è che crea quei legami tipici da liceo – era molto stile “Uomini e Donne”, cioè tipo fare dire apposta qualcosa ai giudici, per far risaltare qualcuno contro un altro. Io mi ricordo che ci facevano sempre dire delle frasi che suonavano sempre tipo “Quindi stai puntando il dito contro tizio?” Era un continuo.

Avevo un rapporto complicato con la mia vicina di banco, (Eleonora Federici) anzi lei ce l’aveva con me, io avevo 22 anni, lei 35. Io le stavo proprio sulle scatole! Andavo mediatamente d’accordo con tutti e mi facevo tante risate con tutti, tranne con lei.

I giudici sono davvero così cattivi? Tu avevi Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich.

In base alle mie percezioni di allora, ti posso dire che per esempio il momento della Mistery Box era un momento d’ansia per tutti, perché credo davvero che nessuno sapesse cosa ci fosse sotto e quindi stavamo fino all’ultimo minuto a capire qualcosa attraverso gli odori. La redazione inoltre faceva di tutto per limitare, per quello che ho visto io, i rapporti umani tra giudici e concorrenti anche probabilmente per evitare che si creassero delle simpatie, nonostante alla fine un pò poi si creano lo stesso. Io stavo sulle scatole a Barbieri, non mi ha mai aiutato. Io cercavo di essere umile con lui, poi avevo il pianto facile perché ero sempre tesa e piansi anche, ma di gioia, quando mi fece un apprezzamento su una mia portata perché di solito mi guardava come se fossi “vomito di cane” (ride-ndr). Cracco invece è dolce, aveva lo sguardo buono.

Una cosa divertente che mi ricordo è che i giudici portavano un’auricolare nell’orecchio destro, per le intro e le esterne, e quando li sentivo parlare, si capiva che ripetevano le cose che gli dicevano da dire con pause lunghissime che poi nel montaggio venivano tutte unite. Faceva molto ridere.

Qualche aneddoto dietro le quinte?

Quando noi terminiamo il piatto, noi usciamo dallo studio e trascorrono circa due ore da quel momento all’assaggio. Quindi noi lasciavamo o un secondo piatto, se avevamo il tempo di farlo, meno bello, che serviva solo per l’assaggio, che i telespettatori non vedono, o i giudici assaggiano dalle pentole e dalle padelle.

Dopodiché noi rientriamo  e comunque si simula l’assaggio di tutto quanto e ti garantisco che quando c’era l’assegnazione del grembiule siamo usciti a mezzanotte e mezzo e alcuni confessionali sono andati avanti fino alle 4 del mattino.

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Leonardo Rossi, make up artist – @makeupby.leorossi -meteoweek

Come funzionano i confessionali?

Quello che ricordo è che ci venivano a prendere alcune persone intorno alle 09:00 e veniamo messi in una stanzetta di 8 metri quadri ad aspettare. Poi iniziano i confessionali: “Come ti senti oggi?”, “Sei carico?” Durante le prove inoltre arrivano gli autori che accovacciati per non farsi vedere, ci fanno delle domande ed è per quello che vedete i concorrenti parlare da soli. Loro prendono appunti e durante il confessionale costruiscano una sorta di riassunto.

Secondo te Masterchef è un trampolino di lancio per chi vuole arrivare in alto nel mondo della ristorazione?

Secondo me si. Ti confesso che io probabilmente ho fatto quest’esperienza nell’età sbagliata, l’importante è sapersi mettere in gioco dopo.

Tu sei gastronoma ma hai tante passioni come la docenza, la comunicazione e la scrittura, cose che vuoi collegare al cibo e stai prendendo una laurea magistrale per diventare nutrizionista. Puoi lasciarci una tua ricetta?

Si, certo è una ricetta semplice per una buonissima e sana colazione.

La ricetta di Beatrice De Tullio la trovi qui.

Leonardo Rossi, make up artist – @makeupby.leorossi -meteoweek

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