Emergenza Covid, a Milano fioccano centinaia di cause contro i medici

Emergenza Covid-19, in arrivo fino a 400 cause contro i medici di Milano. A denunciare la situazione i cartelli sindacali. “Si tratta di una situazione abbastanza critica”.

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foto di repertorio

A Milano sono in arrivo 300-400 cause civili contro i medici“. Questa la denuncia che arriva da Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, esponente di Riscatto Medico, cartello sindacale maggiormente rappresentativo tra medici di medicina generale, pediatri, libero professionisti, di continuità assistenziale e specialisti ambulatoriali. Come spiegato da Rossi, infatti, stanno fioccando “le richieste di pareri medico-legali per valutare la responsabilità civile di medici di famiglia, medici di pronto soccorso e medici ospedalieri, che dallo scorso febbraio si sono trovati in prima linea a fronteggiare l’emergenza Covid-19“.

Emergenza Covid, aumentano le cause contro i medici

Si tratta di una “situazione abbastanza critica“, spiega ancora Roberto Carlo Rossi, che ottolinea anche come da settembre si abbia notizia “di almeno cinque procedimenti, civili o penali”. “L’ultimo – spiega l’esperto – è un medico di famiglia accusato di non aver riconosciuto un caso di Covid da un mal di gola”. E secondo la stima proposta da Riscatto Medico, che guarda al momento solo il territorio di Milano, vede come ogni medico legale abbia “sul proprio tavolo dalle 3 alle 5 richieste di avvocati o privati cittadini che chiedono un parere sulla procedibilità di una causa”.

In questo imprevisto contesto emergenziale, tuttavia, “i medici sono stati costretti ad operare in assenza di linee guida o di buone pratiche consolidate, nonché di riferimenti bibliografici. Giusto per fare un esempio, a dicembre gli articoli scientifici validi erano pochissimi, mentre oggi sono decine di migliaia“, osserva ancora Rossi. Più in generale, però, è bene ricordare che – al di là della pandemia – “ogni anno, la Procura della Repubblica di Milano si trova costretta ad esaminare tra le 200 e le 300 denunce che hanno una rilevanza penale: una al giorno escludendo sabati, domeniche e feste comandate. A ogni denuncia, quasi sempre corrisponde un’archiviazione. Solo 8 cause su 100 approdano a una sentenza di condanna in primo grado”.


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Medici preoccupati dalle cause civili

Ciò che preoccupa i medici, tuttavia, sarebbero le cause cvili. A spiegare la situazione è Giuseppe Deleo, medico legale, consigliere uscente dell’Ordine e esponente di Riscatto Medico, che parla del fatto che quando un medico viene coinvolto in un processo del genere risulta più “vulnerabile”. “Il civile fa paura perché entriamo in un criterio assai differente da quello di una causa penale, nella quale si è condannati dopo aver appurato che un fatto ha prodotto un evento. In campo civilistico – prosegue ancora Deleo – è sufficiente che sia più probabile che un fatto sia accaduto a causa di un altro fatto per determinare una colpa. Da qui si apre la strada a una maggior vulnerabilità dei medici che hanno dovuto assistere in condizioni incerte e precarie i loro assistiti”.


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Secondo quanto spiegato dai sindacati, ad ogni modo, sono già molte le compagnie assicurative che hanno esteso le polizze includendo anche la responsabilità per il periodo Covid-19. Eppure, i medici che lavorano negli ospedali “rischiano di trovarsi impigliati nelle maglie di procedimenti civili interminabili a carico delle proprie aziende perché la Legge Gelli Bianco, che si occupa della responsabilità civile dei medici, non è ancora pienamente operativa”. E ancora, a distanza di 3 anni, “mancano i decreti attuativi e i medici rischiano concretamente di trovarsi invischiati in situazioni surreali”, evidenzia infine Giuseppe Deleo.

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