Coronavirus, romani in fuga dalla città: si sentono più sicuri nei Paesi

Coronavirus, romani in fuga dalla città: si sentono più sicuri nei Paesi. È boom di trasferimenti nei borghi

Coronavirus, romani in fuga dalla città: si sentono più sicuri nei Paesi (GettyImages)

Il Coronavirus fa sempre più paura, al punto che c’è chi decide di trasferirsi nei borghi, all’aria aperta, per allontanare l’incubo contagio. È quanto hanno fatto i romani in questi mesi: in 5mila hanno lasciato Roma per trasferirsi nei paesi. Coprifuoco, norme severe, mascherine, distanziamento hanno convinto molti romani a spostarsi altrove e da gennaio a maggio nei comuni della provincia vi sono circa 3 mila nuovi cittadini.

In molti si sono trasferiti proprio oltre confine, in Umbria o nelle Marche, in campagna. Se prima si cercava una vita in città fatta di negozi sotto casa e ogni comfort, ora si sogna un luogo in cui si può godere dell’aria aperta, coltivare l’orto, fare il pane fatto in casa, dove il contagio spaventa molto meno.

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Rocca di Papa, ad esempio, ha “guadagnato” 507 nuovi residenti. “Siamo a un passo da Roma“, dice Marco, trasferitosi da poco qui a Il Messaggero, “l’aria è buona e siamo immersi nel verde. C’è meno possibilità di contagiarci perché gli spazi sono grandi. E i miei bambini crescono sani“. Ad Ariccia ci sono 534 nuovi residenti dda quando è cominciata l’emergenza Covid. Ora la tendenza ha subito un’inversione.

Il timore di chi abita in città è quello di un nuovo lockdown, restando in casa ad ascoltare i terribili bollettini tv. Canale Monterano, paesino verde nei pressi della Riserva naturale, aveva poco più di 4 mila abitanti. Dal primo febbraio fino a metà ottobre si sono trasferite in questo paese 121 persone. Il sindaco, Alessandro Bettarelli ha commentato:”In primavera sono arrivati da noi tanti romani, molti dei quali hanno deciso di restare. Diversi sono i casi di chi, nonostante avesse un lavoro di un certo livello, ha deciso di cambiare radicalmente vita. Il lockdown ci ha messo di fronte alla paura della precarietà della vita, meglio tornare alla terra, i valori, le radici che le piccole comunità come la nostra coltivano ogni giorno“. Negli altri Paesi si sono registrati altrettanti arrivi: a Manziana 202 iscritti, a Bracciano 394, a Campagnano 213, a Trevignano 183, a Formello 373, e così via. Dunque il virus oltre a cambiare le nostre vite, sta cambiando anche le scelte dei luoghi in cui vivere. Quanto durerà la suddetta migrazione anti-contagio? Purtroppo solo il tempo saprà darci una risposta.

 

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