Firmato da Conte nuovo DPCM 24 ottobre: cosa si potrà fare e cosa no

Il nuovo Dpcm (24 ottobre) è stato firmato: saremo in semi-lockdown per un mese; ecco cosa si potrà fare e cosa no.

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Saremo in semi-lockdown per un mese: Conte ha firmato il nuovo dpcm del 24 ottobre. Sarà in vigore fino a novembre misure più restrittive per cercare di contenere la nuova ondata di contagi in Italia. Una nuova bozza contiene minime modifiche, che sembrano però andare incontro alle richieste formulate ieri dalle Regioni. Addio cene fuori al ristorante, ma è salvo il pranzo domenicale. Il nuovo dpcm contiene moltissime regole che verranno illustrate dal Premier alle 13:30.

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I centri commerciali resteranno aperti nel weekend e la Didattica a distanza per le scuole superiori è prevista almeno al 75%; gli studenti praticamente saranno più a casa che a scuola. Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati e c’è apertura ad una stretta anche sui trasporti con decreto però del ministro competente. Non c’è la chiusura dei confini regionali. Le imprese subiranno un duro colpo soprattutto nel ramo della ristorazione: le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) durante la settimana resteranno aperte dalle 5 fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. A rischio le vacanze perché anche se non sono chiusi i confini regionali, “sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici”. Con una eccezione: possono essere “utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. La versione definitiva del Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Stop delle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”. Un lockdown a tutti gli effetti che spaventa e intimidisce per le conseguenze che potrebbe avere su tutta la popolazione.

In Italia ieri si sono registrati 19.644 nuovi casi (su 177.669 tamponi eseguiti) e 151 morti. Il giorno prima i nuovi casi erano stati 19.143 con 182.032 tamponi, 91 le vittime. Aumentano anche i pazienti della terapia intensiva (+79) che arrivano a quota 1.128. Ammontano a 11.287 invece i ricoveri ordinari, 738 nelle ultime 24 ore. I contagi totali sono 504.509 dall’inizio della pandemia. Una situazione che giustifica un semi-lockdown? Ai posteri l’ardua sentenza.

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