Cinema multisala non intende rispettare dpcm: restiamo aperti, sale sicure

Cinema multisala non intende rispettare dpcm: restiamo aperti, sale sicure. Il gestore: nuova chiusura rischia di non essere superabile

Cinema multisala non intende rispettare dpcm: restiamo aperti, sale sicure

L’entrata in vigore del nuovo dpcm ha chiuso bar e ristoranti dopo le 18, inclusi anche palestre, piscine, teatri e cinema. Non tutti hanno accettato tale imposizione, perché c’è chi ha scelto di non rispettarla restando aperto. Si tratta di un cinema di Taviano (Lecce), il Multiplex Teatro Fasano, che intende proseguire con le proiezioni cinematografiche. È quanto ha detto lo stesso gestore Antonio Mosticchio al Quotidiano di Puglia.

Non esistono evidenze scientifiche di focolai dovuti a cinema e teatri che da sempre sono stati i luoghi più sicuri in quanto garantiscono il mantenimento della distanza di sicurezza, l’uso delle mascherine, il continuo ricambio di aria e la sanificazione dei posti a sedere“, spiega il gestore. Ecco perché intende portare avanti una “disobbedienza civile”, tenendo “il cinema aperto fino a quando non vi sarà una chiusura fisica forzata”.  Secondo Mosticchio questa nuova chiusura rischia di mettere definitivamente in ginocchio un settore che si stava lentamente riprendendo.

Leggi anche:—>Covid Alto Adige: bar e ristoranti aperti fino a 20 e 22, aperti teatri e cinema

Leggi anche:—>Covid, ecco perché in Giappone, Corea e Australia vi sono meno contagi

Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek

Noi resteremo aperti perché in questo momento storico il cinema è più che mai anche una forma di evasione e di arte che garantisce intrattenimento e un apporto terapeutico in un periodo di forte stress psicologico”, prosegue Mosticchio che esorta gli altri esercenti a fare come lui. Nel frattempo il presidente dell’Agis Carlo Fontana ha inviato una missiva al premier Giuseppe Conte e al ministro Dario Franceschini per chiedere di revocare le restrizioni: “Una nuova chiusura comporterebbe un colpo difficilmente superabile ed una drammatica ricaduta sulle decine di migliaia di lavoratori ed artisti, già al limite del sostentamento a causa del crollo del reddito“.

Impostazioni privacy