Rissa in un bar: per la legge si trasforma in omicidio volontario

Durante la rissa per futili motivi era caduto a terra battendo la testa, ma il suo aggressore, ha continuato a infierire.

Rissa in un bar: per la legge si trasforma in omicidio volontario – meteoweek

Una storia che ha un interesse legale da non sottovalutare. Un tunisino di 33 anni è stato arrestato per l’omicidio volontario di un marocchino di 51 anni. L’uomo domenica 25 ottobre ha colpito il marocchino con un pugno al volto, al culmine di una lite scoppiata in un bar di Milano. La rissa scoppiata per futili motivi è destinata a fare storia. Il tunisino, irregolare e con diversi precedenti, verso le 18 di domenica ha attaccato briga in un locale in via Ciceri Visconti, e ha sferrato un pugno al volto del marocchino, che è caduto al suolo battendo la testa. Nonostante fosse inerme, ha continuato ad accanirsi. Il fermato è stato accompagnato a San Vittore: nell’udienza di convalida l’accusa è stata modificata da omicidio preterintenzionale in omicidio volontario. Il motivo è legato all’accanimento nei confronti dell’uomo già caduto a terra. Una conferma è arrivata da diverse testimonianze. Il gip Tommaso Perna ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere nelle indagini coordinate dal pm Andrea Fraioli.

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L’omicidio doloso (comunemente omicidio volontario) in diritto penale è il delitto previsto dall’articolo 575 del codice penale che consiste nel provocare volontariamente la morte di un’altra persona. Nonostante la rissa da bar non configuri l’intenzionalità del crimine, l’accanimento cambia le carte in tavola. Il fatto è rappresentato dall’evento morte di una persona diversa dal reo, con qualsiasi modalità questo venga realizzato. La sua verifica avviene con l’accertamento del nesso di causalità fra la condotta aggressiva e la morte.

Nel 2018, sono stati commessi 345 omicidi (erano 357 l’anno precedente), 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più). Gli uomini sono quindi più numerosi ma in calo, mentre aumenta la quota di donne assassinate sul totale che, dall’11% del 1990, raggiunge il 38,6% nel 2018.

Per le donne il rischio è soprattutto nell’ambiente domestico: sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9%) e da parenti (24,8%); per gli uomini lo spazio pubblico: il 37,7% è vittima di sconosciuti mentre il 33% non ha un autore identificato. Negli ultimi anni è diminuita la mortalità per omicidio volontario soprattutto per gli uomini, in particolare quella causata dalla criminalità organizzata di tipo mafioso. Il caso presentato rappresentato quindi un evento insolito. Nei primi anni Novanta, si contavano 5 vittime di sesso maschile per ogni donna uccisa. Nel 2018 si sono invece verificati 212 omicidi di uomini e 133 di donne (corrispondenti rispettivamente a un tasso di 0,72 e 0,43 omicidi per 100mila abitanti dello stesso sesso). Sono quindi assassinati più gli uomini delle donne, ma il rapporto è sceso a 1,6.

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